La Sanità che vogliamo

Giuseppe Lembo

La Sanità che vogliamo deve essere intesa ed operativamente attuata, come percorso di SALUTE e nello specifico del CITTADINO ITALIANO costituzionalmente garantito nel sacro DIRITTO ALLA SALUTE, con la centralità dell’UOMO, in quanto ESSERE IN DIVENIRE dai valori e diritti (il diritto alla vita prima di tutto), universalmente intesi ma purtroppo, ancora tristemente negati anche da NOI, per la confusione che governa un sistema ammalato di potere e di affarismi da cancellare e presto, per non morire. Per non fare morire l’ITALIA gravemente ammalato di UOMO, sempre più ripiegato su se stesso, compiaciuto del suo vivere ispirato al NIENTE DELL’AVERE-APPARIRE, con tanta poco saggia e sempre più diffusa indifferenza per l’ESSERE ED I SUOI VALORI. Tornando alla SANITÀ/SALUTE, ci troviamo ancora e diffusamente, di fronte ai DIRITTI NEGATI DI UNA SALUTE MALPROTETTA dai percorsi irriverenti, spesso poco efficienti e ripiegati unicamente sul fare SANITÀ DI SISTEMA, confusamente sanitarizzante in percorsi di sola ospedalizzazione- medicalizzazione, del tutto indifferenti all’UOMO nella sua condizione di UOMO AMMALATO. Che fare? Ridurre, prima di tutto, il potere di un sistema in crisi che ha bisogno del nuovo umano e professionale per evitare il triste e monotono fare di routine poco socialmente ed umanamente utile per un Mondo Migliore, con al primo posto l’UMANITA’ oggi negata ai più. Sono un SOCIOLOGO con esperienze di lungo corso nel Mondo irrecuperabile della Sanità -Malattia. Così com’è capillarmente organizzato, con il grave fine di una diffusa disorganizzazione di sistema, purtroppo, non produrrà mai cambiamenti e buoni frutti per un cittadino italiano saggiamente garantito nella SALUTE, seguendo il saggio principio culturale – educativo del “PREVENIRE MEGLIO CHE CURARE”. Un percorso deviato in tale senso si vive in CAMPANIA, dove, pur essendo Regione della DIETA MEDITERRANEA, patrimonio UNESCO, si mangia purtroppo, malissimo a partire dalla nascita, costruendo percorsi di vita infantile gravemente obesi (la Campania, con il suo 25 per cento è la Prima Regione d’Italia per obesità infantile, il triste innesto di successivi gravi mali invalidanti, il diabete prima di tutto, con sofferenze a vita per chi se lo porta addosso e gravi costi per la SOCIETA’ che deve garantire il peso economico di una malattia così gravemente invalidante, per evitare la quale ci potrebbero essere percorsi di prevenzione, attraverso l’Educazione Alimentare nelle Famiglie e soprattutto nelle Scuole). Ancora la nostra Sanità, distratta sulle garanzie di SALUTE AI CITTADINI, non si sa prendere saggiamente cura dell’umano -sociale, sempre più abbandonato a se stesso nel triste mondo delle Fasce Deboli e del popolo italiano degli anziani, spogliati di dignità umana ed in gravi difficoltà per la semplice sopravvivenza. E che dire delle nuove e sempre più diffuse emergenze umane e sociali conseguenti alle malattie devianti, le più delle quali trovano la loro abbondante ragione d’essere in un inefficiente economico/sociale italiano che, come non mai, registra un gravissimo vuoto di insieme socializzato, dove crescono le disumane deviazioni delle droghe, dell’alcol ed in ultimo, delle devastanti ludopatie cause scatenanti di gravi sofferenze umane e di insorgenza di mali di cui si deve fare carico la società italiana, sempre più in difficoltà di FUTURO. Per pensare positivo nel campo della SANITA’-SALUTE con una saggia centralità dell’UOMO, è importante pensare alla prevenzione con un PROGETTO ITALIA DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE basato sui buoni principi dell’educazione alimentare e degli stili di vita, necessari ad una VITA SANA e BELLA DA VIVERE.