Proverbi Africani: l’egoismo

Padre Oliviero Ferro  

Secondo un autore, Hobbes, l’egoismo psicologico può prendere due forme distinte. La prima è quella dell’egoismo EDONISTICO, secondo cui nel comportamento quotidiano, gli uomini non hanno altra motivazione che quella di ricercare il proprio piacere ed evitare il dolore. La seconda, asserisce che alcuni beni: il potere, la conservazione, sono ricercati per se stessi, e non semplicemente per il piacere che producono.  Kant invece dice che ogni motivazione umana sarebbe fondata su una INCLINAZIONE del desiderio, fondata nell’egoismo del nostro io. In sintesi, l’uomo ha in lui una inclinazione naturale all’egoismo. Andiamo subito in Africa, dove la solidarietà è un cardine della vita individuale e comunitaria; quindi l’egoismo viene condannato senza ritorno. Ogni atteggiamento che implica questo difetto, deve essere offuscato. Vediamo i proverbi. “Come fu nel seno di sua madre, nel suo villaggio non vuole rivali” (Tutsi, Burundi) (si vuol dire che l’egoista non sopporta la concorrenza. Ricordiamoci la storia di Esaù e Giacobbe). La morale africana ammette che chi pensa prima alle proprie difficoltà per poi affrontare quelle degli altri non è condannabile. Così dice il proverbio “Il fuoco sta nella barba di un amico e sta anche nella mia barba. Prima estinguo il mio, poi vado ad aiutare l’amico” (Malinkè, Senegal). E un altro simile, che riprende il detto francese “la charitè bien ordonnèe commence par soi-mème cioè “la carità ben ordinata comincia da se stessi”. Ecco il proverbio “Un ladro in casa tua, un ladro in casa del vicino; non puoi andare ad aiutare il vicino e lasciare il ladro in casa” (Bakwa cienze, Congo RDC). In effeti, si dice che nessuno è mai meglio servito da altrui che da se stesso. “Il cuoco non si dimentica mai” (Mongo, Congo RDC). E “Due galline non si aiutano mai a grattare la terra” (Pygmèe, Gabon). I Monpgwe del Gabon dicono che “Due scimmie non si dividono mai uno stesso frutto” (ogni atto di self- service non è egoismo). E’ normale che ogni egoista trovi giustificazione al suo comportamento. “Il ventre che sfrutta un altro si dice sempre di essere il più generoso” (Hutu, Rwanda). A qualcuno che ricerca solo la felicità personale viene indirizzato questo proverbio “Mangia da solo, perché è tuo, ma non dimenticare che la tua sofferenza sarà sempre più grande” (Baluba, Congo Rdc) (ricordiamoci la parabola del ricco e del povero Lazzaro). E l’egoista porta difficilmente avanti la sua vita, come dice la parabola del ricco che aveva molti beni, voleva ampliare i suoi magazzini, ma la notte stessa muore. “Con la mano chiusa non progredisci mai” (Bamoun, Cameroun). Soprattutto nell’ambito gastronomico che gli africani giudicano la generosità o l’egoismo di un uomo. La persona che sa dividere il cibo con altri è disposto a dividere il resto di cose, e quindi si assicura il sostegno degli altri in caso di necessità. “Chi mangia da solo, soffoca da solo” (Bakwa cienze, Congo RDC). Infatti in Africa non si mangia mai da soli, solo nel caso che si sia ammalati o arrabbiati con qualcuno. Bisogna saper fermare l’egoismo, anche quello collettivo. “Mangiamo ciascuno una porzione, ma non cerchiamo di saziarci” (Bahaya, Tanzania). (l’esempio viene dai bambini che condividono quello che ricevono). L’egoista è senza amici. “Da una bocca che mangia senza dare, non sentirai il suo grido di dolore” (Peul, Mali). E non condivide mai i propri averi. “Il leone non presta mai i denti a suo fratello” (Basuto, Lesotho).