Salerno: alla Chiesa della Madonna Lama, presentazione libro “L’Eredità degli Antenati” di Francesco Maria Morese

Mercoledì 13, ore 18,30 alla Chiesa della Madonna  Lama presentazione del  libro: “L’Eredità degli Antenati” di Francesco Maria Morese.

Per tutti i Salernitani che amano la propria Città, la sua storia, i suoi riti, le sue feste, le sue tradizioni popolari e che vogliono riscoprire le proprie radici ed il grande dono che gli Antenati hanno lasciato a Salerno.

Il lettore che si immergerà nella lettura del libro storico-antropologico “L’Eredità degli Antenati” sarà immediatamente avvolto nella magica atmosfera che si respirava un po’ in tutti i centri italiani, in special modo nell’800 e nei primi del ‘900.

I nostri antenati, gli Italici prima, i Romani poi ed in fine i Longobardi, hanno plasmato in diverse maniere il nostro modo di essere odierno. Il loro lascito costituito da riti, usanze, credenze, superstizioni e religiosità è presente ancora oggi, anche se modificatosi nelle sue forme attraverso i secoli, nelle nostre tradizioni popolari. Nel suo avventurarsi nell’affascinante folklore della città di Salerno, al lettore verranno svelate quali e quante siano le connessioni ed i legami con i suoi antichi predecessori.
Il testo analizzerà le feste e le celebrazioni dell’anno evidenziando le loro radici ancestrali: dal Natale/Solstizio d’inverno, passando per la Pasqua/Rinascita della Natura, fino alla festa di San Giovanni/Solstizio d’estate e alle numerose festività dedicate ai santi collegate alle tradizioni precristiane precedenti.
Nel successivo capitolo dedicato al “Ciclo della vita” verranno esaminate le tre tappe principali dell’esistenza, i “riti di passaggio”: la nascita, il matrimonio e la morte.
Il “Mondo magico” introdurrà il lettore in un interessante e misterioso percorso alla scoperta delle superstizioni ancora oggi presenti nelle nostre realtà rurali: i rituali per eliminare il malocchio, le formule e le preghiere per scongiurare le negatività ed esorcizzare gli spiriti maligni, gli amuleti protettivi adoperati contro gli influssi della fascinazione e di entità soprannaturali come streghe, diavoli, spiriti e folletti.
L’opera proseguirà focalizzandosi sui rimedi naturali contro i malanni operati un tempo, ed in molti casi ancora oggi, dai guaritori di campagna e dalle magàre, metodi custoditi anche dalle nostre sapienti nonne e bisnonne. Dopo un’analisi delle valenze magico-religiose del simbolismo popolare salernitano relativamente alle piante, agli animali, ai gesti e agli oggetti del quotidiano, il lettore farà la conoscenza di esseri fantastici che ancora oggi popolano le campagne di Salerno e di tutta la Penisola, seppur con nomi diversi: la terribile janara (strega), gli orrendi diavoli, i terrificanti spiriti dei morti, i dispettosi ma anche generosi munacielli e mazzamurelli (gnomi e folletti) ed altre figure soprannaturali del crepuscolo e della notte.
Ci si imbatterà nelle gesta e nelle opere del famoso mago e negromante Barliario e dei suoi compagni diavoli e si familiarizzerà con i personaggi delle antiche leggende salernitane.
In appendice giungerà alle narici del lettore il profumo dei piatti e delle pietanze tradizionali della città.
Un’affascinante viaggio alla scoperta di un mondo che sta sparendo e che solo noi possiamo tenere in vita: il lettore sceglierà il suo compagno di percorso nella lettura del libro tra i suoi antenati; chi avrà questo privilegio, un guerriero italico, un centurione romano o un cavaliere longobardo?
* copertina provvisoria
Francesco Maria Morese è nato a Salerno il 15 febbraio 1976, ha vissuto alcuni anni a Bergen (Norvegia), oggi vive a Roma. Musicista, giornalista freelance e scrittore è studioso di tradizioni popolari (italiane, germaniche e scandinave in particolare) e ricercatore indipendente da oltre vent’anni nell’ambito dell’antropologia, delle antiche popolazioni europee, del folklore, dell’esoterismo, della cosiddetta “occultura” (sette e culti devianti), delle religiosità europee precristiane, della runologia e della filologia germanica. Ha rivolto particolare interesse allo studio e alla ricerca relativamente ai riti, alle usanze e alla spiritualità dei Longobardi, popolo germanico originario della Scandinavia che ha dominato la sua città natale per circa cinquecento anni, lasciando un forte “imprinting” nella storia, nella cultura e nelle tradizioni locali. Ha curato su un quotidiano salernitano la rubrica di storia e folklore “Radici”.“L’Eredità degli Antenati, Il lascito ancestrale di Italici, Romani e Longobardi nel folklore di Salerno tra religiosità popolare e sopravvivenze pagane” è il suo primo testo ad essere pubblicato.