I colloqui di don Camillo 6: don Camillo e le statuette pagane nel Tevere
E per tutta risposta, cosa accade? Giornalisti vaticani deplorano il gesto, poiché non confacente al dialogo. Il Papa chiede scusa e le statuette vengono recuperate e nuovamente poste in chiesa!
Don Camillo,
leggi in Deuteronomio 7,5: “Brucerete i loro idoli nel fuoco”.
Ecco cosa fece San Martino, in un caso analogo.
“In un villaggio di nome Levroux avendo voluto [Martino] ugualmente abbattere un tempio che una falsa superstizione aveva colmato di ricchezze, la folla dei pagani gli oppose resistenza […]. E così si ritirò nelle immediate vicinanze; là per tre giorni, vestito del cilicio e coperto di cenere, in continui digiuni e orazioni, pregava il Signore, affinché la virtù divina distruggesse quel tempio, poiché la mano dell’uomo non aveva potuto abbatterlo. Allora si presentarono all’improvviso due angeli armati di lancia e di scudo a guisa di milizia celeste, dicendosi inviati dal Signore per fugare quella rustica moltitudine e portare aiuto a Martino, affinché nessuno, mentre il tempio veniva demolito, opponesse resistenza: ritornasse dunque e devotamente compisse l’opera intrapresa. Così riandato al villaggio […] demoliva fin dalle fondamenta il tempio profano [e] ridusse in polvere tutte le are e le STATUE”.
Naturalmente, quasi tutti i pagani si convertirono al Dio di Martino.