Pompei: depositati 4 Dossier su San Pio di Rita Occidente Lupo per Archivio comunale

MariaPia Vicinanza

Padre Pio non cessa di suscitare curiosità e fede. Tanti i sentimenti spesso contrastanti, che continuano a circondare una Figura carismatica del nostro tempo, che chi ha avuto la fortuna di conoscere, non può fare a meno di testimoniarne il tratto di Santità già in vita. Per questo la schiera dei devoti, l’esercito dei Figli Spirituali, che periodicamente si ritrova nei Gruppi di Preghiera che Lui istituì, per rispondere all’appello del Papa, di pregare in un momento difficile per il tempo, non si novera da una parte all’altra del mondo. Giacchè la Sua fama superò i confini italiani già in vita. Per questo tanti ancora s’avvicinano alla Sua conoscenza, catturati da quel profondo mistero che ha sempre pervaso la Sua vita. Ricevendo guarigioni e conversioni.

Di questo s’è occupata Rita Occidente Lupo, Direttore del quotidiano dentroSalerno.it ed animatrice dei Gruppi di Preghiera Padre Pio dell’Arcidiocesi salernitana, raccogliendo testimonianze a raffica. Ben quattro Dossier, scanditi ed abbinati al Concorso nazionale “Padre Pio, il Santo della Misericordia” e depositati nei Comuni di Pietrelcina, Gesualdo, San Giovanni Rotondo, Salerno. Ieri sera anche a Pompei, città cara al Santo per la Sua spiccata devozione per la Vergine, nell’aula consiliare comunale, col patrocinio comunale, la Lupo ha donato le pubblicazioni al Sindaco Pietro Amitrano, per l’Archivio comunale. All’evento, coordinato dal professore Antonio Adinolfi,  che ha stigmatizzato come non cessino gli studi sullo Stigmatizzato, specialmente sull’Epistolario, Elena Golìa, già infermiera per lunghi anni a Casa Sollievo della Sofferenza e pertanto a contatto con Padre Pio. In apertura il Sindaco ha ricordato come il Santo, devoto della Madonna del Rosario, affidò una rosa rossa ad un pellegrino, da deporre ai piedi del prezioso Quadro.

E dopo giorni, il fiore non appassì come altri: tuttora nel Santuario pompeiano possibile vedere tale rosa! Un prodigio, stimato l’episodio al tempo, ma con Padre Pio non si finiva mai di stupirsi! Anche per il tratto di durezza, nell’allontanare le anime per menarle sulla retta via. La stessa Golìa ebbe modo d’esser allontanata inizialmente, sebbene adolescente, per poi ricevere l’assenso a divenire Figlia spirituale. Dopo la morte del Santo, altre due figure di Santità, Padre Tommaselli e don Ruotolo, sui quali ha scritto delle preziose pubblicazioni la Golìa, furono guide illuminate per accompagnarla nel percorso di vita e colmare quel vuoto spirituale, lasciato dalla scomparsa di Padre Pio nel ’68. Al Cui contatto s’avvertiva il Soprannaturale! Non lasciava delusi quanti Gli  s’avvicinavano in cerca anche di grazie. Gemma Di Giorgi, ha ricordato il reporter Peppe Saldutto,  continua ad essere un miracolo vivente, menando una vita autonoma, non da ipovedente, pur senza le pupille. In tenera età fu portata dal Santo e Lui le toccò le palpebre!

Tanti i favori ottenuti da Padre Pio, ha ricordato lo stabiese Gaetano Todisco, che affetto da problemi deambulatori, riuscì a mettersi in piedi avvertendo una voce interiore, che l’invitava ad alzarsi dal letto. Vari aneddoti sono scaturiti nel corso della presentazione dei dossier, che elencano tante storie di vita, tante esistenze dedite ad una vita di preghiera e raccoglimento, come Maria La Penitente, per oltre vent’anni a piedi ogni giorno da San Giovanni Rotondo a Monte Sant’Angelo, dopo esser stata guarita dal Santo che, nonostante le mode del tempo, andando controcorrente, additò sempre la coerenza al Vangelo e la tensione alla salvezza eterna! La serata s’è conclusa con la benedizione di Mons. Giuseppe Adamo, vicario Generale del Santuario di Pompei.