Vivere nel rispetto della vita! Cilento, svegliati!

Giuseppe Lembo

Nel CILENTO, in modo sempre più diffuso, siamo sempre più di fronte alla paura che prende il sopravvento sulla solidarietà. Una paura che si trasforma e trasforma tutto in silenzio. Si tratta di un silenzio disumanamente triste; si tratta di un silenzio che uccide dentro. Toglie e sempre più, ogni umana capacità, singola e/o associata ad agire e/o reagire pensando al bene comune. Contro ogni forma di male umano, individuale e sociale, tutto, tranne il silenzio.

Il silenzio uccide. Il silenzio fa un male da morire all’UOMO ed alla sua umanità di insieme.

Il Silenzio è tragicamente nemico di ogni forma di sviluppo sostenibile. Bisogna, sempre e comunque, avere il coraggio di parlare; bisogna agire e reagire come vita di insieme, evitando che la paura riduca al silenzio il cittadino ed il suo insieme sociale cilentano sempre più vittima di chi disumanamente basa la sua forza su di un agire unico che necessita del silenzio degli altri.

Nella Terra del CILENTO, dimenticando le sue origini e le sue radici dei valori e saperi dell’ESSERE, il silenzio si impossessa dell’Animo umano, rendendo l’uomo tristemente morto dentro, insieme ad una crescente e diffusa pericolosità sociale.

Che fare nel CILENTO per non morire di silenzio che si impossessa sempre più dell’Animo umano, rendendo tristemente l’Uomo morto dentro? Il silenzio cilentano intristisce e rende la quotidianità silenziosa senza speranza, con tanti potenti-prepotenti che si sentono ed agiscono da padri-padroni del tutto cilentano unitamente a tutti i CILENTANI.

Il silenzio uccide; si impossessa dell’Uomo e non gli permette di pensare al FUTURO e di promuovere un fare condiviso utile a se stesso, alla propria famiglia ed a quanti vivono insieme in un mondo che per essere concretamente vivo, deve saper promuovere il dialogo, il confronto, il vivere nel rispetto della vita.

Il Mondo vuole PROTAGONISMO. Un saggio protagonismo di umanità, assolutamente necessario, al fine di evitare che tristi scenari di morte e di disumana desolazione diventino un palcoscenico vuoto, dominato dalla sola voce del silenzio che il vento si porta via, lasciando un grande vuoto nella vita di ciascuno di NOI e della società più in generale che deve essere liberata dal vuoto di umanità socializzata, rendendola dinamicamente protagonista di un insieme del dialogo e del confronto necessario per restituire al Mondo l’ESSERE IN DIVENIRE partendo da NOI Terra dell’ESSERE, LABORATORIO DI UMANITA’ da mettere a disposizione DELL’UNIVERSALITA’ del Mondo che come NOI CILENTO, deve riportare al centro della vita l’UOMO e non le MUTE COSE DELL’AVERE-APPARIRE.