Salerno: la vicenda dell’eroe salernitano Ippolito Pastina, di Franco Pastore, in commedia musicale al Duomo

Giuffrida Farina 

Una recente fatica letteraria dello scrittore Franco Pastore è la Commedia musicale: “Ippolito Pastina, il Masaniello salernitano”. La cui vicenda, delineata dal commediografo, è stata rappresentata con libero adattamento del regista Umberto Squitieri, coreografie di Simona Totaro                       e scenografie di Immacolata Bisogno,l’1 settembre 2019 al Teatro Zevi di Salerno; lo spettacolo, coordinato dall’Associazione Bruno Zevi, è diviso in due atti, ed è stato replicato presso il Quadriportico della Cattedrale di Salerno, il 14 settembre 2019. Internet, nella sezione dedicata alla figura di Pàstina, evidenzia l’opera di Pastore; l’umile pescatore salernitano Ippolito Pàstina riuscì a sottrarre Salerno dal disumano giogo oppressivo spagnolo, con limitate risorse disponibili, facendo leva sulla perentoria sete di riscatto dei Salernitani. Tremendi, sanguinosi scontri durarono alcuni anni; all’“eroe della povera gente” fu trasposta la figura di Capitano Generale del fedelissimo popolo,  titolo  conferitogli dal ViceRe, connesso alla costituzione di un governo popolare.

Il suo esercito si impossessò non solo di Salerno, ma di parecchie località della provincia, la Fortificazione La Carnale divenne sede del Comando; la rivolta salernitana fu appoggiata dai Francesi, con motivazioni di fondo poco poetiche e assai concrete, i Transalpini intendevano di fatto assumere il predominio politico scalzando gli Spagnoli.

Pàstina fu poi insignito del titolo di  vicario generale della Basilicata e del Principato, in seguito alla morte di Masaniello; intessé una spessa ed abile trama di relazioni con le potenti personalità politiche del tempo. Alterne vicende poi contrassegnarono l’avventura terrena dell’ex pescivendolo divenuto valoroso condottiero, finché fu forse “la penna” della peste, epidemia scoppiata nel 1656, a firmare l’ultima pagina della sua tormentata storia; sebbene altre versioni raccontino degli stessi rivoltosi quali autori dell’uccisione, oppure degli Spagnoli dominatori del Meridione che lo misero a morte in quanto delinquente comune. Quest’ultima assurda associazione: Pàstina–brigante, ha deformato e caratterizzato per secoli la figura dell’eroe salernitano, delineata e riportata nella sua reale dimensione dal commediografo Pastore in un testo risalente ad alcuni anni orsono; trasposto nella odierna rappresentazione guidata dalla regia di Squitieri, in sincronia con il decennale della nascita dell’Associazione Socio-Culturale Sportiva “Bruno Zevi”.