Salerno: presentato libro “Radici d’amore” di Michelina Napoli

Anna Maria Noia

Semplicità. È la parola chiave della poetessa (non banale “verseggiatrice”!) Michelina Napoli, di origini sanseverinesi ma residente – da molti anni, ormai – nella ridente cittadina di Cassano D’Adda (Milano). E anche l’autenticità. Alla presenza di amiche e amici, familiari e conoscenti, la maestra ha parlato – in data 28 agosto ultimo scorso – della sua più recente opera: la lirica illustrata per bambini “Radici d’amore”. Una pubblicazione piccola ma densa, intensa – dedicata interamente ai piccoli ma anche alle famiglie e, forse, agli altri insegnanti. Una “fatica letteraria” di 40 pagine, per i tipi di “Edizioni Kimerik” – al costo di 10 euro – realizzata in collaborazione con Ornella Feroldi, una collega che non ha potuto partecipare alla serata. La presentazione, con la moderazione e l’intervento della cronista Anna Maria Noia – che ha avuto il piacere e l’onore di incontrare sulla sua strada la Napoli – si è tenuta negli ampi spazi del Lido del Carabiniere, via Generale Clark; Salerno. Una tranquilla e stupenda location, nel pomeriggio assolato delle 17.30. Lo staff e il personale tutto della struttura si è messo a disposizione con molto garbo e sollecitudine. Un grazie da parte delle relatrici è, dunque, andato alla cooperativa “Noi” – che gestisce da pochi anni il Lido. In particolare vanno nominate Tiziana e Maria, appartenenti – appunto – al sodalizio. La poetessa ha già dato alle stampe “Tappeti di cielo” e altri volumi – incentrati sulle nuove frontiere della didattica e della pedagogia. E tutto ciò in virtù di un suo, peculiare, “metodo” – consistente nella cosiddetta “arcaicità”; un concetto molto presente nel poetare della docente. Molto legata al “suo” Sud – tanto per cominciare. Nata, tiene a precisare, in una “sperduta” masseria della frazione sanseverinese Corticelle (fatto, questo, che la ha segnata – in senso positivo – per tutta la vita) – lontana dal centro ma anche dalla stessa località – la Nostra si è ispirata ai grandi Umberto Saba e (soprattutto) Leonardo Sinisgalli e Rocco Scotellaro. Famosi autori lucani. Durante l’happening, ella ha spiegato più volte – avvalendosi anche di supporti musicali e di declamazioni ad hoc, tramite un collegamento a dispositivi tecnologici – come da sempre abbia tentato, con successo, di promuovere gemellaggi “culturali” ed educativi tra gli scolari del Nord e quelli abitanti al Meridione. Il discorso è proseguito scorrevolmente, in un ideale dialogo; narrativamente, per incuriosire gli astanti – molto partecipi e attenti. Il volumetto, un opuscolo che coniuga immagini e parole (con i disegni della Feroldi), fa parte di un progetto – sviluppato dalla maestra Napoli – che coinvolge addirittura le moderne e “fredde”, sperimentali neuroscienze: la Poesia (quella con la maiuscola) fa bene, rilassa, attiva neuroni e mediatori chimici “garanti” di serenità. Tra una spiegazione e l’altra – sempre opportunamente, didascalicamente e tra parole, concezioni, accezioni tra il semplice e lo “specialistico” – la kermesse, iniziata alle 17.30, è andata ottimamente in porto tra l’entusiasmo (seppur discreto, in senso positivo) delle persone accorse all’evento. Un dialogo sull’utilità dello scrivere carmi e liriche – più che altro. Che ha svelato il senso più profondo della poeticità. Tanti gli argomenti sviscerati e analizzati dalla scrittrice, spalleggiata dalla moderatrice. In una giornata serena e dal tramonto dorato sulle placide acque del lido summenzionato. Si è parlato di svariate tematiche, prima fra tutte del “gravoso impegno” da parte del poeta – profeta per l’umanità. E degli espedienti didattici per rendere la Poesia stessa fruibile e “abbordabile” da parte degli infanti. Michelina Napoli ha una sua teoria, riguardo il vero e proprio bisogno di vergare versi da parte dei ragazzini: secondo lei, fare poesia equivale a snocciolare proprie esperienze – appunto infantili – di “guerra” e di “battaglia”. Infatti la sua pubblicazione, ciclica e circolare, è incentrata proprio sul retaggio del passato dei nostri nonni. Che combatterono per la libertà, perché i loro discendenti potessero vivere liberi e quantomeno sereni. Sul piano metaforico, le guerre di oggi sono soprattutto “familiari” – se così si può dire – e legali: nuclei civici allargati, con padri e madri e i loro “fidanzati”, rendono piena di negatività e di precarietà l’esistenza presente o futura dei piccoletti. Che usano disegni e poemi per “scaricare” le tensioni che li tormentano. Che li rendono fragili, inquieti, facili “clienti” dello psicoterapeuta di turno – senza voler effettuare alcuna polemica al riguardo. Secondo l’autrice, il nervosismo e l’irrequietezza dei bimbi va… “curato” con l’amore, l’amore per le radici. Molto esauriente ed esaustiva, la poetessa. Che ha licenziato il libro, come detto sopra piccolo ma produttivo e interessante. Un progetto attuale e adatto a bambini e genitori. Pochi giorni dopo la manifestazione a Salerno, la Napoli e il marito sono partiti alla volta della loro residenza lombarda.