L’ Egitto di Al Sisi: ombre del passato sulle sfide del futuro

 L’ex presidente egiziano Mohammed Morsi , destituito ed arrestato nel luglio del 2013 dopo un solo anno di mandato, è morto il 17 giugno, nel corso di un’udienza processuale al Cairo, che lo vedeva coinvolto con l’accusa di corruzione e tradimento ai danni dello Stato.
 La notizia della sua scomparsa improvvisa ha riaperto una ferita non solo all’interno dell’Islam politico, ma anche della società egiziana, riportando alla luce il sostanziale fallimento delle rivolte arabe del 2011.
 L’evento riaccende l’attenzione sul futuro dell’Egitto e sulle sfide che il Paese dovrà affrontare con più urgenza: a cominciare da quella della stabilità interna, della libertà e della partecipazione politica, sino a quella di un’economia sull’orlo del collasso.
La notizia della sua scomparsa ha riaperto una ferita non solo nella società egiziana ma anche all’interno dell’Islam politico.
 L’eredità della figura di Morsi e la seguente ascesa di Al Sisi rimangono un simbolo del sostanziale fallimento delle rivolte arabe.
Quale sarà il futuro dell’Egitto?
Come affronterà le sfide della stabilità interna, libertà e partecipazione politica e civile?
I predetti quesiti non fanno altro che intensificare ombre del passato sulle sfide del futuro
Ellera Ferrante di Ruffana