Salerno: a cena di…goliardia!

Rita Occidente Lupo

Tra satira e lazzi, il X Congresso dei Principi di Goliardia, organizzato dal Principe Poeta Maledetto Prinx, al secolo Avv. Marcello Feola, col  coinvolgimento delle Università italiane, per un confronto generazionale e per dibattere su contemporanei argomenti : “I sette pilastri della Goliardia”, “Tradizione e innovazioni”, Quale satira per i Goliardi del ‘duomillennium’”. Il tutto, generosamente innaffiato da robusto Bacco che, insieme a Tabacco e Venere, costituiscono il vademecum dell’iter. Tra celia e dinamismo la “solemnis cena in tabula Goliae”, con declamazioni di canti goliardici, danza del ventre e spirito umoristico. I Goliardi hanno nella loro genesi tale sostrato.  Nati nel ’46, a Venezia, da un incontro al Caffè Florian, sotto l’egida della cultura ed intelligenza, amore per la libertà e coscienza, i primi adepti: Materasso 2, duca d’Urbino. In ogni città, sede d’Ateneo, la goliardia ha il suo rappresentante sempre tra le file universitarie, che assume diversi titoli e nomi: a Salerno, l’universitario Sultano, della Facoltà d’ingegneria; a Genova, il Doge; a Roma, il Pontefice; a Perugia, il Grifone.

Tali cariche hanno carattere monarchico al proprio interno I seniores fungono da supporto alle nuove generazioni, tramandando un’antica tradizione medievale. Infatti il Movimento nacque dalle peregrinazioni degli studenti medievali, che assunsero anche voti ecclesiali, perdendo poi nel tempo la nota sacrale. A Salerno dal ’60, i Goliardi diedero vita a tre ordini, con varie figure: califfi, sceicchi, emiri, atabek, sottozoccoli di cammello, oltre al Gran Maestro. La cena-banchetto, vissuta in spirito conviviale e frivolo, ha chiamato a raccolta i Goliardi di tutt’Italia ieri sera, rimarcando i principi istituzionali della Goliardia Italiana. Infatti, ai numerosi ospiti, con tanto di nastrino rosso a segnaposto, offerto il Manifesto: “Questo è un banchetto da Noi dedicato alla Goliardia. Se sei triste e qualcosa ti turba, fa che il tuo vicino non se ne avveda. E se puoi, allontana da te tristezza e turbamento. Se il tuo animo non è sereno, lascia che il sorriso di chi è con te entri nei tuoi occhi e faccia sorridere il tuo cuore. Se tra quelli che vedi seduti a questa goliardica Mensa riconosci colui che ti offese, ricordati che è un Goliardo, alzati, quindi, ed abbraccialo. Sei tra Fratelli, non dimenticarlo Mai: sei fratello nostro, siine certo. Questo banchetto è Sacro, perchè sacra è per noi la Goliardia. esaltiamoLa nel modo migliore e glorifichiamola. se al termine di questo Convivio te ne andrai più sereno e più lieto di quando arrivasti, noi ne saremo contenti, poichè era questo che volevamo. In nome della santa e Immortale Goliardia Semper gaudemus“.