Salerno: Scuola “G.Vicinanza”, fine anno, Infanzia… in punta di piedi

Lunedì 10 giugno 2019 alle ore 17 presso il teatro Genovesi di Salerno in Via Sichelgaita i piccoli allievi della  sezione I della scuola dell’infanzia “G.Vicinanza” si esibiranno in un piccolo saggio di fine anno. La sezione formata da un numeroso gruppo di alunni anticipatari ( cioè nati nel 2016 e quindi inseriti nella scuola a circa due anni e mezzo di età) presenterà al gentile pubblico presente una serie di canti e esercizi di educazione psicomotoria propedeutica alla danza e allo sviluppo del sé corporeo che hanno caratterizzato ogni mese dell’anno divenendo la peculiarità di un’attività didattica protesa al raggiungimento degli obiettivi educativi che il PTOF dell’Istituto elencava. So che di solito “ la scuola buona” non fa notizia,come i fatti di cronaca nera e di “cattiva scuola”, ma spero che almeno una volta si possa accendere nella comunità la speranza (e la certezza) che il servizio pubblico, pur nelle carenze note ( non per colpa degli operatori) ed aldilà delle apparenze e del sapiente formalismo delle scuole private  (che in cambio di spese salatissime offrono un servizio di babysitteraggio, ma non di “educazione”, ma grazie a genitori facoltosi hanno vistosi articoli o reportage esclusivi) sappia offrire un’offerta formativa adeguata ai tempi. Oggi,  la prima cosa è una serena relazione educativa , che indichi ai bambini non un percorso tecnologico o multilingue sterile e fine a se stesso,ma gli strumenti per raggiungere e sviluppare il metodo di studio adatto ad ogni individualità ,  quella passione per la ricerca , quella curiosità, quell’interesse per il “ non conosciuto”,che unito alla logica e alla capacità di sintesi, sottesa e mai lontana dalla capacità di analisi possa sviluppare nel fanciullo quell’autonomia di pensiero ed elasticità mentale, accendere quella lampadina di acume e di estro creativo che sono da sempre peculiarità del made in Italy e che tanti ci invidiano e che uniti alle nostre indimenticabili ed irrinunciabili radici umanistiche costituiscono quel “quid” in più per cui la Germania, il Regno Unito, l’Australia ed altri paesi ( considerati all’avanguardia) ricercano ingegneri italiani, preferibilmente con genitorialità meridionale. Perchè, come diceva Jerome Bruner, “ la mente crea la cultura, ma la cultura crea la mente “ e gli fa eco il grande Howard Gardner, docente di psicologia dell’educazione ad Harvard, ideatore della teoria delle intelligenze multiple,”ogni essere umano ha una combinazione unica di intelligenza che altro non è che una raccolta delle potenzialità che sono state completate. La sfida educativa fondamentale è stimolare ogni studente in modo personalizzato”

Emma Ferrante