Salerno: all’Accademia “Grassi” conferenza “Diabete e osteoporosi: quale correlazione?”

“Il diabete è una patologia del metabolismo, ovvero il processo di digestione e assimilazione degli zuccheri. Ogni volta che si assumono zuccheri anche sotto forma di amidi, come pane e pasta, il pancreas produce una sostanza, l’insulina, che serve per metabolizzarli. Per diversi motivi, spesso di origine ereditaria, il pancreas può avere delle difficoltà nel funzionamento.     Si crea allora un eccesso di zuccheri nel sangue e di conseguenza nelle urine.

L’osteoporosi, invece, è caratterizzata da un’importante riduzione della massa ossea.   L’osso diventa più leggero, perde la sua robustezza e risulta più esposto al rischio di fratture.

Un maggior rischio di fratture da osteoporosi è stato riscontrato sia in pazienti con diabete di tipo 1 che diabete di tipo 2 (DT2). Il meccanismo responsabile è particolarmente complesso e non ancora del tutto chiarito. L’obesità gioca certamente un ruolo, in particolare nel diabete di tipo 2: recenti evidenze hanno suggerito che l’influenza del tessuto adiposo sull’osso dipende principalmente dalla deposizione locale di grasso nella singola regione tissutale e che un aumento nella quantità di grasso viscerale (la zona più pericolosa anche per il rischio cardiovascolare) influenza in modo negativo la salute dello scheletro. È stato osservato, infatti, che le citochine prodotte dal grasso viscerale tendono a riassorbire il tessuto osseo. Inoltre, un alto contenuto di grasso intramuscolare è associato a una minore funzionalità muscolare che riduce la protezione anti-carico e aumenta il rischio di fratture.

L’osteoporosi rappresenta una complicanza poco nota per il diabete, sia di tipo 1 che di tipo 2 ed è in corso di notevole studio.

Nelle persone con diabete di tipo 1 ad essere alterata è soprattutto la capacità dell’osso di formare nuovo tessuto osseo (rimodellamento osseo), ciò comporta un bilancio ‘negativo’ come quantità di osso nello scheletro.

Al contrario, in chi soffre di diabete di tipo 2, soprattutto quando non ben controllato o quando siano già presenti complicazioni diabetiche, si osserva il fenomeno opposto: la massa ossea risulta addirittura aumentata, in questo caso ad essere compromessa è la qualità dell’osso. Che cos’è che provoca questo aumento quasi paradossale? L’eccesso di glucosio in circolo presente nel diabete va in parte a legarsi alle proteine delle fibre collagene (glicosilazione: legame tra uno zucchero, come il glucosio e una proteina, come il collagene) formando una sorta di “melassa” che altera la qualità del tessuto osseo. In questo modo l’osso, pur essendo più denso, risulta più fragile e soggetto a fratture. Va considerato, inoltre, che la persona affetta da diabete di tipo 2 è spesso un anziano e l’osteoporosi è sicuramente una patologia che si manifesta più spesso con l’avanzare dell’età (ma che va prevenuta sin dall’infanzia con uno stile di vita sano: alimentazione equilibrata e attività fisica regolare) quando i livelli di vitamina D sono più bassi, probabilmente come risultato dell’eccesso di peso, della vita sedentaria e della minore esposizione al sole”.