Cervinara: Orchestra Filarmonica Campana, Saint-Saens e Mozart, tra raffinatezze melodiche, drammaticità ed energia

Dopo tre settimane dal rientro dal tour in Cina riprende la stagione concertistica 2018-2019 dell’Orchestra Filarmonica Campana con un appuntamento sinfonico che vede protagonisti il violoncello di Giuliano De Angelis e la bacchetta americana di Dean Anderson, direttore musicale ospite. Il concerto sarà a Cervinara (Av), nell’ambito del Festival di Maggio, sabato 1 Giugno alle ore 19.00 presso la Chiesa del Carmine. In programma il concerto per violoncello e orchestra no. 1 di Camille Saint-Saens e la Sinfonia n. 40 di Wolfgang Amadeus Mozart.

Nel Concerto per violoncello e orchestra  no. 1 in la minore, rompendo con la tradizione, Saint-Säens utilizza, invece della normale forma in tre movimenti, un unico continuo movimento organizzato in tre distinte sezioni enfatizzando molto le possibilità declamatorie del violoncello, in modo che il solista, quasi un attore, sia sempre in una sorta di primo piano drammatico e musicale, con l’orchestra quale degna cornice. Proprio per questo perfetto equilibrio tra le difficoltà espressive e quelle tecniche, che consentono al solista di esprimersi al meglio delle proprie possibilità, il concerto è da sempre nel repertorio dei più grandi virtuosi.

Fra le più alte composizioni di Mozart, la Sinfonia in sol minore ha costituito fin dai primi dell’Ottocento un simbolo e un enigma. È probabile che i primi ascoltatori siano rimasti sconcertati dal singolare clima espressivo di questa sinfonia, dal suo cromatismo e dalle sue arditezze, pur in quel suo sfondo di «classica e inalterata bellezza» (Mila) che costituì un modello per tutti i sinfonisti del primo Ottocento, a partire da Beethoven. Ma mentre i musicisti del romanticismo guardarono alla Sinfonia in sol minore quasi come ad un irraggiungibile ideale di purezza, in tempi a noi più vicini la critica ha sottolineato piuttosto, di quest’opera, l’immediatezza espressiva, il languore, il sottile e sotterraneo turbamento che la pervadono, quasi appunto si tratti di un profetico e drammatico annuncio di tempi nuovi, affrontati in prima persona e senza reticenze, con tutto il peso ossessivo di tristissime esperienze quotidiane.