Bracigliano: Eugenio Bennato per Premio “Gatta Cennerentola”

Anna Maria Noia

Bracigliano ha omaggiato, sabato 25 maggio scorso, il maestro Eugenio Bennato – onorato con una statuetta in terracotta rappresentante Cenerentola, nell’ambito della seconda edizione del premio “Gatta Cennerentola” [sic!]. Il prestigioso ospite, esponente della musica “folkloristica” e/o popolare mediterranea (come la taranta) assieme a Pino Daniele, Tony Esposito e a Roberto De Simone – per ciò che riguarda “La nuova compagnia di canto popolare”; tra le cui fila annoveriamo Roberto De Simone e Carlo D’Angiò – si è esibito con tre suoi brani, nella cornice di palazzo De Simone. Molto positivo il suo incontro con un folto pubblico, composto in gran parte di giovani e curiosi appassionati di etnografia ed etnomusicologia. Una serata densa di eventi, culminata – appunto – con il conferimento dell’onorificenza. Creata, per l’occasione, dall’artista braciglianese Marilena Grimaldi – titolare del laboratorio di ceramica “Marlen art”. La soirée ha visto alternarsi sul palco dell’auditorium dell’edificio intitolato a De Simone, oltre agli studenti del liceo artistico “Carducci” di Cassino – rappresentati dalla classe IV B e dalla docente Romina Santoriello (i giovani hanno realizzato il logo della manifestazione) – gli attori della compagnia teatrale “Primomito” (Castel S. Giorgio, retti da Antonio Stornaiuolo) e l’altro attore Rocco Giannattasio. Ma non solo: hanno celebrato tributi a Giambattista Basile – autore de “Lo cunto de li cunti” o “Il racconto dei racconti” (detto anche “Pentamerone”), che ha ispirato la denominazione all’omonimo parco letterario sito proprio in Bracigliano – anche la giovanissima artista locale (cantante 15enne) Teresa Ferrentino; l’avvocato e giornalista Alfonso Sarno (de “Il mattino”) e il presentatore Oreste Fortunato. Proprio il cronista Alfonso Sarno ha chiacchierato, dialogato – amabilmente – con Eugenio Bennato per circa dieci minuti; il musicista ha precedentemente rilasciato una breve intervista anche ai microfoni di una tv locale: “Rta live” (Nocera Inferiore ed Agro Nocerino-Sarnese). Il premio “Gatta Cennerentola” – assegnato nel 2018 a Fausta Vetere, voce e chitarra della “Nuova compagnia di canto popolare” (guarda caso, anche Bennato ha tratto esperienza dallo stesso sodalizio artistico) – prende spunto dall’omonima associazione, presente dal 2018 nella cittadina. Responsabile principale, il dinamico ingegnere Ivan Saracino. Tra i membri più attivi e/o presenti: Mario Provitera, curatore editoriale della società “D&P”. Un volto, quest’ultimo, molto noto nell’ambito dell’associazionismo (anche) in provincia di Salerno. “La gatta Cennerentola” è una novella, tratta appunto dal “Pentamerone” di Basile (in vernacolo partenopeo, del ‘600). Fu musicata, poeticamente, dal già citato antropologo musicale Roberto De Simone – che ne trasse e ricavò un vero e proprio capolavoro. Durante la kermesse, alcuni membri di “Primomito Teatro” hanno presentato 13 minuti esatti di rappresentazione – incentrata sul “Rosario” della Gatta, detta anche Zeza (Zoza o Zezolla). Un colloquio denso di doppi sensi, elaborato con fantasia dalla “Compagnia di canto popolare”. Un parallelismo molto ironico con la favola di Cenerentola pervade la fiaba ripresa da Basile, e poi da De Simone. Elementi tipici della pièce – scaturita dalla vivacità di Basile e dall’esperienza e maestria del maestro De Simone: una pianta, un secchiello d’oro e uno strumento per coltivare la piantina; questa ha un ruolo fondamentale nella metamorfosi di Zezolla/Cenerentola (o Cennerentola), le permette di diventare maggiormente bella – nelle vesti più sgargianti che mai. Topos della favola e della riduzione in musica, sempre la classica “scarpetta” – una pianella (o chianella), per l’esattezza. Topos probabilmente mutuato dalla consuetudine orientale (Cina, Giappone) di fasciare i piedi alle donne, per renderli proporzionatamente piccoli e graziosi. Paese che vai, cultura che trovi – dunque. A completare il “discorso” fiabesco e fantastico della “Gatta”, la presenza in scena dei femminielli – come voleva De Simone, a differenza del testo di Giambattista Basile. Tra altre differenze, il numero di sorellastre – sei per il musicologo. Il premio braciglianese nasce dalla volontà di valorizzare il territorio – nella fattispecie Braciglianese e provinciale – ed onorare le personalità nel mondo dell’arte e della cultura. Che diano vanto e lustro al Meridione, all’Italia e all’area mediterranea. Quindi Bracigliano sempre più “paese do’ cunto, da’ musica e da’ cerasa” – luogo delle narrazioni, della musica (vi è una forte tradizione melodica e strumentale, che coinvolge l’intero comprensorio – compresi giovani e giovanissimi) e della rinomata ciliegia – sia essa spernocchia, maiatica o palliaccia (ed altre varietà o specialità). Bennato, che nel 1969 ha aderito alla “Nuova compagnia di canto popolare” ha molto apprezzato l’accoglienza in questo paesino – Vergilianus, Prochilianus o Inter Brachia Montium. Ha promesso di ritornarvi per altre iniziative, magari a Natale. Le sue esperienze – di cui ha diffusamente discusso durante le interviste (fino alle recenti e attuali sonorità nordafricane, in “viaggio” tra Partenope, la Puglia e la “sua” taranta e l’Egitto) –  le dedica ai giovani. Egli ha stigmatizzato, più volte, la “sottocultura televisiva”, standardizzata e ridotta ai reality, che pervade attualmente il panorama melodico ed artistico nazionale. Ha invece ribadito “il ruolo centrale delle sonorità (o sound) mediterranee, non solo napoletane”. Per finire (non si è certo sottratto all’abbraccio con la gente) ha “offerto”, a un uditorio entusiasta, tre tra le sue hit più vicine e/o affini all’incontro con gli astanti di Bracigliano e dintorni. Come la canzone dedicata al brigantaggio – particolarmente al “bandito” o (appunto) brigante Ninco Nanco. O quella che è divenuta, ormai, la sigla di apertura del programma tv “Linea blu” – nella quale confluiscono gli incontri tra culture diverse. Contestualmente all’incontro con Eugenio Bennato – laureato in Fisica – presso le sale del palazzo vi erano esposizioni di elaborati a fumetti inerenti alla Gatta Cenerentola. Molto curioso un video su una iniziativa precedente a quella del premio: immagini di magia urbana e riti apotropaici quali “gli occhi”, riguardo “La notte della Janara” – della strega, della megera. In atto a Bracigliano in questi mesi. Nel corso della cerimonia, come detto molto partecipata, sono saliti sul palco i ragazzi dell’istituto di Cassino – i quali hanno creato il logo/manifesto dell’iniziativa. Prendendo spunto dalla figura “baffuta” del Basile – protagonista del parco letterario a lui dedicato. Il bozzetto, elaborato precipuamente mediante social network, nasce dall’interazione degli allievi – in “regime” di alternanza scuola/lavoro. Nel finale, tutti ad assaggiare la torta e a brindare con spumanti – per un opportuno e sentito “Arrivederci” alla guest star Bennato. Che sicuramente ritornerà in loco.