Festa della Sacra Famiglia

Padre Giuliano Di Renzo

Tutto è questione di nome. Basta cambiare a capriccio i nomi e anche le realtà cambierebbero.
Siamo la società dell’etica del facciamo finta che.
E poi ci lamentiamo della precarietà e incertezza che entrano dovunque, entro di noi, nei rapporti tra le persone, del lavoro compreso.
La festa della Sacra Famiglia venne istituita dal Papa Leone XIII e nelle chiese la consacrazione della famiglia al Sacro Cuore di Gesù.
Si celebrava allora la domenica dopo l’Epifania.
Con la riforma liturgica la si celebra la domenica, come oggi, nella domenica entro la solennità di Natale e quella della Divina Maternità di Maria il 1° gennaio.
Se non c’e alcuna domenica tra le due solennità la festa della Sacra Famiglia viene celebrata il 30 dicembre.
Mirabile in proposito è il discorso che il Papa Paolo VI tenne a Nazareth il 5 gennaio 1964, nel suo pellegrinaggio in Terra (Liturgia delle Ore della Santa Famiglia, Seconda Lettura).
L’uomo è immagine, è riflesso vivente di Dio e la famiglia è immagina, riflesso pure vivente del vivere la sua vita all’interno di se stesso di Dio, la Santissima Trinità, la famiglia divina.
Il Signore non è una monade solipsisticamente rinchiuso in se stesso, come fantomatico Allah, ma è amore. Uno e unico è in se stesso vita e comunione di Amore.
Anche l’unità dell’atomo è fatta di movimento e vibrazioni entro se stesso. E così entro di esso andando oltre.
La materia non è più materia, non è più se medesima intanto che è più se medesima.
Dio è Trinità, ed è dunque vita, comunione, Amore eterna circolazione di amore.
E l’Amore è luce, la luce splende e stando in se stesso esce da sé tutto facendo vivere e riscalda.
Sia la Luce. E Dio vide che tutto ciò che tutto era buono. Buono, innocente ed anche come fatto bene.
Domandiamoci!
Esiste davvero ancora nel mondo la famiglia? O è stata da noi uccisa con i surrogati del facciamo finta che?
Esiste ancora davvero l’amore che fa la famiglia, la famiglia luogo della vita, sacrario della lampada dell’amore che la vita custodisce, che di amore si alimenta?
Anche qui siamo nella fallace etica del facciamo finta.
Ormai: La vida es sueno! La vita è un’illusione nel sogno.
Nulla è vero. Abbiamo fatto teatro, abbiamo recitato, abbiamo “pazziato”.
Allora di che cosa ci lamentiamo? Di che cosa ci lamentiamo del mondo?
“Non c’è che una tristezza, quella di non essere santi” !
(Léon Bloy).
Cerchiamo la salvezza nel lezzo delle vanità di questo mondo, che non è che follia e disperazione.