S’interrompe il cammino positivo della Salernitana di Gregucci. Incidente di percorso?

Roberto Trucillo

Dopo il pareggio a reti bianche in quel di Cosenza, la insolita fragilità difensiva della Salernitana nella gara odierna all’Arechi con il Pescara ha consentito agli abruzzesi di vincere in rimonta col risultato di 4-2, dopo che gli abruzzesi erano stati sotto di due reti.

I difensori centrali Mantovani e Schiavi, in particolare, hanno palesato scarsa concentrazione e poca prontezza di riflessi, consentendo a Mancuso, in particolare, di maramaldeggiare in area granata e mettere a segno la tripletta.

Soprattutto sui calci piazzati e nel gioco aereo i difensori della Salernitana sono intervenuti spesso in ritardo, facendosi anticipare dagli attaccanti avversari.

L’assenza di Migliorini, uno dei migliori in campo sia col Foggia che a Cosenza, si è fatta sentire. Il centrale difensivo ex Avellino, in questo momento, dovrebbe rappresentare una certezza al centro della difesa.

Un’altra probabile causa della sconfitta casalinga dei granata potrebbe essere l’uscita di Akpa Akpro, uno dei migliori in campo fino all’infortunio che ha costretto Gregucci a sostituirlo ad inizio ripresa con Castiglia.

Da sottolineare la prestazione sottotono di Vitale sulla fascia sinistra, rispetto agli standard a cui il capitano granata ci ha abituato, soprattutto in fase propositiva. Sull’altra fascia, Pucino è stato efficace in fase di copertura, un po’ meno in fase di spinta, anche se ha avuto il merito di realizzare il gol del vantaggio al 12° minuto su calcio piazzato battuto da Vitale.

La Salernitana con i due mediani di interdizione, Di Tacchio e Akpa Akpro, se non ha i due esterni di centrocampo, in questo caso Pucino e Vitale, propositivi in fase offensiva, non riesce a produrre gioco né a mettere gli attaccanti (Bocalon in questo match) in condizione di segnare.

Giocando con la difesa a tre, calciatori più dotati tecnicamente, quali D. Anderson, Castiglia e Mazzarani, impiegati sulle fasce, probabilmente farebbero salire in alto il tasso qualitativo del gioco.

Note liete per Andrè Anderson, che impiegato dal primo minuto, ha dimostrato ottime qualità tecniche che a questa squadra servono come il pane. Bene anche Rosina, che in fatto di qualità non è da meno rispetto al calciatore brasiliano.

Per tutto il prima tempo e la prima fase della ripresa la Salernitana ha comunque giocato un discreto calcio, grazie all’atteggiamento più offensivo voluto da Gregucci che ha schierato la squadra col modulo 3-4-2-1, con Rosina e A. Anderson esterni offensivi e Bocalon terminale d’attacco. Dopo la rete di Pucino, anche l’altro esterno, Vitale, è andato in gol su calcio di rigore.

Fino a che la squadra granata ha retto fisicamente e mentalmente si è dimostrata all’altezza degli avversari, meritando anche il vantaggio. Purtroppo, nel secondo tempo, dopo il pareggio del Pescara e, soprattutto, dopo la rete del 2-3, sono emerse le consuete amnesie e fragilità psicologiche, che già in altre circostanze hanno causato la sconfitta.

L’ingresso in campo di Jallow, calciatore che non si riesce a capire come possa stare in panchina viste le sue indubbie qualità, ha consentito alla Salernitana di sfiorare in un paio di circostanze la rete che avrebbe riaperto il match.

La sconfitta ridimensiona il cammino della Salernitana verso l’alta classifica. L’obiettivo dei play off si allontana. Però, l’idea di Gregucci di voler dare un gioco più propositivo ed efficace in fase offensiva alla squadra è una scelta condivisibile e che lascia ben sperare per il futuro.

L’organico a disposizione del tecnico è di buon livello. Forse manca qualcosa a centrocampo ed in difesa, viste le prestazioni non eccelse di alcuni calciatori. Probabilmente qualche intervento nel mercato di riparazione di gennaio, in questi settori, sarà fatto.

La lunga pausa del campionato, che riprenderà il 18 gennaio, con la Salernitana impegnata nella difficile trasferta di Palermo, contro la capolista, consentirà a Gregucci di plasmare meglio il gruppo, di inculcare la sua idea di gioco alla squadra e di inserire un paio pedine di qualità, dopo un opportuno quanto necessario sfoltimento della rosa che allo stato attuale appare obiettivamente troppo numerosa e rappresenta un problema.

Salernitana – Pescara 2 – 4

Reti: 13’ pt Pucino, 36’ pt Vitale (S), 37’ pt, 16’ st, 36’ st Mancuso, 7’ st Scognamiglio (P).

Salernitana: Micai, Pucino, Vitale (20’ st Jallow), Mantovani, Rosina, Gigliotti, Di Tacchio, Akpa Akpro (1’ st Castiglia), Schiavi, Bocalon, A. Anderson (32’ st Orlando). All. Angelo Gregucci

A disposizione: Vannucchi, D. Anderson, Vuletich, Djuric, Casasola, Palumbo, Migliorini, Perticone, Mazzarani.

Pescara: Fiorillo, Del Grosso, Gravillon, Scognamiglio, Mancso, Memushaj, Brugman (41’ st Palazzi), Marras, Antonucci (21’ st Machin), Melegoni (10’ st Kanoute’), Ciofani. All. Giuseppe Pillon

A disposizione: Kastrati, Monachello, Balzano, Elizalde, Farelli, Perrotta, Crecco, Del Sole, Palmucci.

Arbitro: Luigi Pillitteri di Palermo. Ammoniti: Castiglia, Micai (S), Scognamiglio, Brugman (P). Angoli: 3 – 4