Roma: strage bus ungherese, A.I.F.V.S. ammessa a processo come parte civile
“Siamo e saremo sempre al fianco delle vittime – afferma la guida della realtà associativa -. Con le loro famiglie è stato compiuto un percorso importante fino ad oggi; a maggior ragione ci uniamo nella richiesta di una giustizia vera per trovare i colpevoli. E’ importante che il giudice Luciano Gorra ed il Pm dott. Sachar abbiano riconosciuto la nostra funzione a tutela della salute pubblica, già riconosciuta dalla cassazione più volte. A nulla sono valse le numerose accezioni degli imputati per estromettere l’associazione, già ammessa in diversi casi nei procedimenti penali.
Sarà, purtroppo, un processo lungo e si annuncia una battaglia complessa – constatata il presidente -. Oggi è stato disposto un rinvio col fine ultimo di discutere riguardo un eventuale risarcimento proposto alle vittime. Credo che in questa fase sarebbe meglio concentrarsi sulle reali responsabilità della tragedia. La nostra associazione crede si possa estendere l’inchiesta anche alla ditta proprietaria del bus per il serbatoio non omologato, presumibilmente provocante l’incendio, e per l’aver volutamente ignorato la grave malattia dell’autista. Grazie alle vittime siamo entrati in possesso di documenti molto importanti che presenteremo al giudice affinché estenda l’inchiesta. Questa è la volontà delle famiglie delle vittime”.