Roma: strage bus ungherese, A.I.F.V.S. ammessa a processo come parte civile

 Nella giornata di giovedì 13 dicembre, l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus (A.I.F.V.S.), nella persona del presidente nazionale Alberto Pallotti, è stata ammessa come parte civile nel processo per la strage del bus ungherese del 20 gennaio 2017 che portò alla morte di 16 persone.

“Siamo e saremo sempre al fianco delle vittime – afferma la guida della realtà associativa -. Con le loro famiglie è stato compiuto un percorso importante fino ad oggi; a maggior ragione ci uniamo nella richiesta di una giustizia vera per trovare i colpevoli. E’ importante che il giudice Luciano Gorra ed il Pm dott. Sachar abbiano riconosciuto la nostra funzione a tutela della salute pubblica, già riconosciuta dalla cassazione più volte. A nulla sono valse le numerose accezioni degli imputati per estromettere l’associazione, già ammessa in diversi casi nei procedimenti penali.

Sarà, purtroppo, un processo lungo e si annuncia una battaglia complessa – constatata il presidente -. Oggi è stato disposto un rinvio col fine ultimo di discutere riguardo un eventuale risarcimento proposto alle vittime. Credo che in questa fase sarebbe meglio concentrarsi sulle reali responsabilità della tragedia. La nostra associazione crede si possa estendere l’inchiesta anche alla ditta proprietaria del bus per il serbatoio non omologato, presumibilmente provocante l’incendio, e per l’aver volutamente ignorato la grave malattia dell’autista. Grazie alle vittime siamo entrati in possesso di documenti molto importanti che presenteremo al giudice affinché estenda l’inchiesta. Questa è la volontà delle famiglie delle vittime”.

Alberto Pallotti ha anche annunciato che “l’associazione italiana familiari e vittime della strada AIFVS Onlus presenterà richiesta di costituzione di parte civile anche nel processo per il crollo del ponte Morandi. Inoltre, ci costituiremo al processo per l’omicidio di Mimmo Crisafulli in programma per il giorno 8 gennaio 2019 al tribunale ordinario di Catania”. A.I.F.V.S. che ha annunciato una grande manifestazione davanti al tribunale di Catania contro il patteggiamento, tra la procura e l’imputata, a 5 mesi e 10 giorni di reclusione con la non menzione. “Una tragedia immane che vuole essere chiusa con un colpo di spugna da parte della procura di Catania in persona del Pm Andrea Ursino – afferma Pallotti -. Ricordiamo che qui c’è un ballo la giustizia per l’uccisione di un ragazzo di 25 anni padre di 2 figli. L’atteggiamento di voler chiudere questo procedimento in modo sbrigativo con un patteggiamento così irrisorio rappresenta un insulto per le vittime”.