Italia, Paese dalla lunga vita

Giuseppe Lembo

Le umanità della Terra destinate a vivere a lungo, sono veramente poche in tutto il Mondo.

L’Italia longeva, ha il suo punto di forza in Sardegna, in un Paese sulle montagne sarde del Gennargentu, dove negli anni novanta il demografo Michel Poulain condusse le sue attente ricerche territoriali per riscontrarne la longevità.

Da attente verifiche demografiche lo studioso scoprì che su di una popolazione di 4 mila persone, ben 42 avevano raggiunto i cent’anni. E così la sarda Villagrande Strisaili, fu individuata la parte più longeva d’Italia e fu definita come “zona blu d’Italia”, in quanto luogo longevo con una concentrazione di centenari superiore alla media.

Era l’anno 2000. Con la Sardegna il mondo italiano si scoprì longevo da “Zona Blu” unitamente alle isole di Okinawa in Giappone, alla penisola di Nicoya in Costa Rica ed all’Isola di Icaria in Grecia.

Prossima Terra longeva nel mondo sarà Loma Linda in California. È ancora da certificare per potersi fregiare della “Zona Blu”, simbolo di umana longevità.

Ma per l’Italia non c’è solo la Sardegna. Tanto, con grande e sorpresa soddisfazione, ci porta in un lembo meridionale che si chiama CILENTO.

Secondo la rivista NATURE in un articolo scientifico, il CILENTO ha le carte in regola per entrare a fare parte delle Terre più longeve della Terra e così fregiarsi, come secondo territorio italiano, della “Zona Blu”.

Con il CILENTO candidato alla “Zona Blu”, l’Italia sarebbe l’unico Paese al Mondo a vantarne due. E così l’Italia della longevità, trova nelle montagne sarde e nel CILENTO, Terra dell’ESSERE parmenideo, le sue “eccellenze” umanitarie più longeve al Mondo.

Una condizione umana italiana che diventa in sé una grande simbolica risorsa di vita sia per le Terre sarde del Gennargentu che per il Cilento, Terre del Mito e dei saperi di Parmenide e soprattutto, “longeve” per saggezza di vita.

La longevità è il grande dono di un vivere sano dovuto, prima di tutto, al mangiare sano, in un altrettanto sano ambiente naturale e ad un insieme umano capace di “volersi bene” e, nonostante i tempi convulsi, di mantenere basso lo stress e così vivere sani e saggiamente a lungo.

È questa, una ricetta infallibile; una ricetta, patrimonio dell’umanità che è presente in Italia nelle terre sarde del Gennargentu e nel Cilento, terra dei miti, dei saperi e di un cibo sano, presupposto e base di una buona e lunga salute.

Il vivere sano è, prima di tutto, il saggio frutto del mangiare sano; tanto, nel rispetto dell’infallibile principio della cultura che nutre, che ci richiama il saggio modello di vita territoriale del “siamo quel che mangiamo”.

Il mangiare sano, significa, soprattutto, usare il CIBO territoriale a chilometro zero; un cibo prodotto nel saggio e sacro rispetto UOMO-NATURA, con l’uomo capace di volere saggiamente bene la propria madre Terra e di rispettarla, producendo “eccellenze alimentari” dalle grandi virtù salutistiche.

In assoluto e prima di tutto il prodotto principe del sano e longevo cibo cilentano è l’OLIO D’OLIVA, che ricco com’è, di polifenoli, agisce salutisticamente sull’organismo umano, ritardandone l’invecchiamento delle cellule; si tratta di una grande, insostituibile risorsa corporea per la longevità centenaria di un CILENTO LONGEVO, tra l’altro, forte della sua grande risorsa di un insieme umano, una grande ricchezza per il patrimonio del mondo della longevità umana.

Quali i segreti della longevità nelle poche aree “Zona Blu” del pianeta Terra, con l’Italia, miracolosamente al primo posto? Prima di tutto, una vita naturalmente sana a contatto con la natura, vivendola, intensamente vivendola, camminando molto e mangiando con saggia parsimonia il solo buon cibo della Madre Terra che, conservando le sue caratteristiche naturali del passato, è ancora fonte di buona salute da trasmettere al Futuro.

Il sano e salutare cibo, frutto di un saggio rapporto Uomo/Terra è, tra l’altro, fonte di longevità umana, un patrimonio che il presente deve saggiamente conservare al Futuro dell’umanità, il cui vivere è sempre più gravemente compromesso da un fare umano assolutamente poco saggio e poco rispettoso della Madre Terra.