Ovviamente il Vallo di Diano, anche se ai confini ricordiamo insistere in regione campania, resterà difficilmente raggiungibile, vista la totale mancanza di corse dell’autoservizio sostitutivo al treno e dell’unica corsa da Napoli alle 14.00 alle autolinee Lamanna, che permette l’arrivo nel Vallo alle 16.00, senza nessuna opportunità di rientro. Un vero e proprio tabù per chi volesse visitare le zone e le tante bellezze paesaggistiche raggiungendole con i mezzi pubblici, inesistenti a cominciare dalla ferrovia fantasma. Una distanza, quella tra il capoluogo di provincia salernitano e l’entroterra valdianese, sempre più incolmabile. L’appello che il Comitato per la riattivazione della Ferrovia Sicignano – Lagonegro vuole fare, nella speranza che non resti inascoltato, è molto semplice: De Luca dedichi attenzione ai trasporti, visto che si è tenuto anche le deleghe per risanare la Regione dalla precedente gestione, e il consigliere provinciale delegato ai trasporti, Paolo Imparato, tra l’altro Sindaco di Padula, sostenga e renda operative le istanze del territorio, dato che la città da lui amministrata ospita la Certosa di San Lorenzo, patrimonio Unesco. Chi vorrà andare in Certosa a Pasqua, in una giornata da bollino rosso, dovrà farlo esclusivamente con la propria autovettura, nonostante una stazione ferroviaria a meno di due chilometri in linea d’aria. Un invito ad intervenire va anche alla direttrice del Polo Museale della Campania, dottoressa Anna Imponente, affinché interceda con Regione Campania e Provincia di Salerno per richiedere collegamenti e fermate nelle vicinanze della Certosa di San Lorenzo,
oggi completamente irraggiungibile con mezzi pubblici. Non è una battaglia dell’ultim’ora per il Comitato, visto e certificato che già dall’epoca della Giunta Caldoro in una comunicazione protocollata il 14 dicembre 2015 all’ex Acam –
oggiAcamir, Agenzia Campana Mobilità Infrastrutture e Reti – il Comitato richiedeva la garanzie delle corse festive diverse dalle domeniche, compresa Pasqua. Da allora nulla è cambiato e inoltre la riflessione viene spontanea: se fossero state mantenute le promesse, e ci si fosse impegnati a riattivare la Sicignano – Lagonegro, anche con le sole corse su ferro festive si poteva programmare una visita alle zone valdianesi. Questo non era, non è e non sarà possibile nell’immediato. Questione di lungimiranza e di scelte politiche, dato che a mancare ancora una volta è la volontà degli amministratori nel voler migliorare le cose. Buona Pasqua, amara, nel 31° anniversario della sospensione del traffico ferroviario sulla linea, a tutti, dal Comitato: che sia serena e di gioia.