Roma: Sindacato Polizia Penitenziaria su rapina in villa nel Beneventano
L’ennesima rapina in una villa nel Beneventano con le più criminali e feroci modalità dei ladri più violenti che hanno minacciato con armi, legato e terrorizzato quattro giovanissime e due adulti, non si può archiviare in fretta con l’ennesima e rituale convocazione del Comitato provinciale dell’Ordine Pubblico e tanto meno con le solite e formali prese di posizione e gli attestati di solidarietà alle ennesime vittime di una criminalità dilagante nel Paese e soprattutto, da troppi anni in Campania, senza efficaci azioni di contrasto. È sempre la sicurezza dei cittadini il tema centrale che in questa campagna elettorale continua ad essere affrontato solo ed esclusivamente con strumentalità e speculazione politica per catturare i voti degli italiani giocando sulla paura.
Ad affermarlo è il segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) e responsabile Sicurezza per Civica Popolare Aldo Di Giacomo.
E’ impensabile – aggiunge – che i cittadini siano lasciati soli a difendersi e soprattutto se vivono in case più isolate dai centri abitati a dotarsi di sistemi di vigilanza che, come dimostrano purtroppo i numerosissimi casi di rapine e furti, non sono adeguati per la protezione di familiari e dei beni di famiglia.
Sono, insieme al Sindacato di Polizia Penitenziaria, il promotore della proposta di legge di iniziativa popolare sulla legittima difesa che ha raccolto oltre 2 milioni 300 mila firme degli italiani e – continua – ritengo debba essere la priorità di cui il nuovo Parlamento deve tenere conto cancellando ritardi e sottovalutazioni del Parlamento appena sciolto che l’ha insabbiata. Una pdl, sia chiaro per evitare fraintendimenti sul tipo “sceriffo fai da te”, che è essenzialmente un forte deterrente nei confronti dei malviventi che devono capire a cosa vanno incontro nella violazione del domicilio.
Per Di Giacomo basta con le dichiarazioni in politichese e si assuma l’impegno nel nuovo Parlamento di approvare una moderna legge sulla legittima difesa che faccia definitivamente chiarezza tra vittima e carnefice, e soprattutto si smetta con le promesse elettorali, come ha fatto qualche giorno fa, Silvio Berlusconi, di nuovo personale per le forze dell’ordine, più mezzi, più soldi. Va chiarito che l’incremento del personale è stato deciso dall’attuale Governo con la Legge di Bilancio 2018 che prevede l’assunzione straordinaria per un contingente massimo di 7.394 unità, l’aumento salariale, sia pure per noi del tutto insoddisfacente, è già avvenuto con il recente rinnovo contrattuale e il riordino delle carriere è stato già fatto. Accade, invece, che approfittando del clima di paura che si registra tra gli italiani, dall’inizio della campagna elettorale ascoltiamo parole che offendono i poliziotti che tutti i giorni servono lo Stato a rischio di aggressioni da parte di ogni forma di criminalità. Un lavoro di sacrificio nel silenzio e con la scarsa vicinanza di politica ed Istituzioni come dimostrato dopo gli scontri di Piacenza. Piuttosto, la recente maxi-operazione contro la ‘ndrangheta da parte della Dia, dei carabinieri e della Guardia di finanza di Reggio Calabria e Firenze, con 27 arresti e sequestri per un valore di 100 milioni di euro, rilancia la nostra proposta: i beni finanziari confiscati alla criminalità organizzata vanno impiegati esclusivamente per rafforzare il sistema di sicurezza nel nostro Paese e con priorità per accrescere, realmente, il personale ed adeguare mezzi e strutture.