Fisciano: band “Yosh whale”, al premio “Buscaglione” a Torino

Anna Maria Noia

Una band innovativa, nata recentissimamente a Fisciano. Si tratta di “Yosh whale”, progetto musicale in auge dal 2016. Sorto da un’intuizione degli appassionati Vincenzo Liguori (compositore, voce, tastiere) e Andrea Secondulfo – sintetizzatore. Nel 2017 si sono aggiunti Ludovico Marino, chitarrista, e Samuele De Rosa alla batteria. Tali “new entry” provengono dal conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno. il gruppo, quindi italianissimo – a tutti gli effetti – indossa il linguaggio delle sonorità soul e rhythm & blues (R&B). Un connubio di underground metropolitano e periferico, espresso in musica elettronica e testi lirici. Il sound si rivolge a un pubblico giovane, ma non disdegna di farsi apprezzare dagli “over 18”. Primo Ep autoprodotto: “Yawn” (che in Inglese significa “sbadiglio”) – del gennaio 2017. Debutto live (primissima esibizione) al locale ebolitano “Disorder” – a cura dei ragazzi di “Macrostudio”. Da allora, la band non si è più arrestata; dopo svariati concerti in giro per il comprensorio, finalmente l’occasione della svolta: i giovani autori – il 19 gennaio scorso – sono stati i più abili interpreti a superare le prime qualificazioni del premio “Buscaglione – sotto il cielo di Fred”. Incantando l’uditorio de “Il serraglio”, Milano. Dalla Valle Irno con furore, dunque, al rinomato contest di Torino. Per cui sono stati scelti ben quattordici artisti, che parteciperanno alle semifinali del 15 e 16 marzo prossimo – allo “Hiroshima mon amour” (via Bossoli, 83 – Torino). Il premio, nato nel 2010, è dedicato a coloro che eccellono nel campo della musica indie. Nel corso degli anni, tale gara ha visto affermarsi gruppi come “Lo stato sociale” – ormai reduce dai fasti sanremesi – e “Blindur”. Per il 2018, hanno partecipato alla dura competizione band di tutto rispetto, da ogni parte d’Italia; eccone alcuni nominativi: dalla Campania (oltre ai Fiscianesi) “Malmo”; poi “Effenberg” (cantautore toscano), “La notte” (da Firenze), gli abruzzesi “Le lingue sciolte”; “Calavara” e “Liede” da Torino. Tre le giurie: quella composta da cronisti ed esperti in campo musicale; una invece formata da direttori artistici molto noti nel settore; l’ultima “demografica”, cioè con elementi del pubblico. Tra i giurati: Nicola Baronti – “Phonarchia”; Ilaria Del Boca, de “L’indiependente” [sic!]; Giorgio Valletta (“Rumore”). In palio, somme di denaro (3mila euro al vincitore) e tour in festival partner. “Yosh whale” ha i numeri per farcela.