AIFVS all’inaugurazione anno giudiziario

L’Associazione italiana familiari e vittime della strada onlus (AIFVS), presente ieri mattina, nelle maggiori città italiane, all’inaugurazione
dell’anno giudiziario 2018, si associa al messaggio lanciato dai procuratori generali. Dove abbiamo avuto la possibilità di far sentire la nostra voce, abbiamo esposto le nostre esigenze di vittime e di familiari di vittime della strada, dalla nostra tragica esperienza resi particolarmente sensibili ai temi della sicurezza stradale. L’introduzione della legge dell’omicidio stradale ha portato nuova linfa alla speranza di noi vittime di ottenere una giustizia più giusta ed una maggiore sicurezza stradale. Non crediamo assolutamente che la nuova fattispecie di reato sia la
panacea per eliminare gli incidenti stradali, ma è indubbia, ai fini della sua funzione di deterrenza, l’importanza che vengano celebrati quanti più
processi pubblici possibile, evitando un ricorso generalizzato al patteggiamento. Ora le procure avranno un nuovo filone di procedimenti e dovranno necessariamente istituire delle sezioni dedicate, con aumento di lavoro. Purtroppo la giustizia italiana è da sempre ingolfata da una incredibile mole di procedimenti, per cui si rende necessaria una maggiore attenzione da parte del Governo e del Parlamento, che dovranno rinforzare gli scarni organici a disposizione nei nostri tribunali.
Dal punto di vista della sicurezza stradale questa legge sta funzionando ed in ogni caso essa è all’interno di un percorso di civiltà e rispetto
dell’esistenza umana che non poteva più essere rinviato. È ovvio che non basta la repressione: nessuno l’ha mai pensato, nonostante
molti detrattori della nuova legge abbiano cercato di presentare noi vittime e familiari di vittime come persone assetate di vendetta.
È assolutamente necessario che il Governo centrale e le varie istituzioni locali facciano scrupolosamente la loro parte, migliorando le
infrastrutture stradali e predisponendo tutti gli strumenti messi loro a disposizione dalla legge per indurre gli utenti della strada a rispettare
le norme (ad esempio, gli autovelox).
Maggiore spazio deve essere dato, all’interno della scuola pubblica, all’educazione stradale, che non deve più essere trattata occasionalmente
ed episodicamente, ma deve diventare una materia di studio come le altre, con insegnanti dedicati e voti sulla pagella.