Nocera Superiore: una pennellata per l’Arch. Mauro Piantelli alla Ceramica Francesco De Maio

Dapprima l’incontro con la piastrella bianca poi un pennello per il decoro quindi la smaltatura. Inizia così la visita dell’Arch. Mauro Piantelli alla Ceramica Francesco De Maio che vive, in prima persona, l’emozione dei decori di Gio Ponti.

 Il fondatore di De8 Architetti, esponente di uno degli studi tra i più innovativi e prolifici d’Italia, decora quindi una maiolica di Gio Ponti. “E’ stata per me una magnifica esperienza – commenta Piantelli– ogni esperienza regala un valore aggiunto. Vedere da vicino le diverse fasi di lavorazione ci dona importanti spunti. Con la reinterpretazione attraverso la combinazione di molteplici disegni di Gio Ponti che a cavallo tra tradizione e modernità è riuscito a tracciare la sua linea personale”.

Tutto avviene nello showroom che custodisce il know- how della sapienza artigianale di un’azienda che ha avuto il privilegio di lavorare a stretto contatto con Gio Ponti. “La creazione di un museo dedicato – aggiunge – è davvero molto importante perché significa prendersi cura di ciò che un grande come Ponti ci ha lasciato”. Quindi un riferimento al museo tra proiezioni di bozzetti e foto d’epoca.

“E’ la prima volta che apriamo le porte del Museo della Ceramica Francesco De Maio, una realtà dove tutto è fatto con le mani.dichiara l’Art Director della Ceramica Francesco De Maio Patrizia Famiglietti- che da oggi resterà visitabile. A legarci è il progetto di Ponti, un infinito blu fatto di cielo e di mare dove la linea dell’orizzonte faceva incontrare l’infinito azzurro. Ponti è sempre stato un anticipatore dell’artigianato di qualità. È dal 2016 che la Ceramica Francesco De Maio riporta in auge queste bellissime maioliche in tutto il mondo”. Icone che rappresentano quindi perfettamente il suo pensiero. “Nella nostra Ceramica– sottolinea Gianni De Maio Ceo del Gruppo Francesco De Maio- abbiamo riproposto fedelmente le maioliche che Ponti aveva ideato riprendendo i suoi bozzetti e facendo rinascere un’icona, un pezzo di storia del ‘900 oggi presente sul mercato mondiale”. Infine un rimando all’importanza di fare rete. “E’ fondamentale creare sinergie – conclude Luigi Centola direttore del Master NewItalianBlood – collaborando con le eccellenze del territorio”.