Italia… sempre più malata!

Giuseppe Lembo

I gravi mali italiani, da vero e proprio allarme rosso e quindi, , senza incertezza alcuna, individuabili nella politica del potere unico che, purtroppo, fa tanto, tanto male all’Italia, facendo rimpiangere tutto di quell’ormai negato passato italiano, compresa la Prima Repubblica, alla quale, nonostante i tanti difetti politico/istituzionali, si deve la rinascita italiana, con percorsi di vita nuova che, dall’arretrato mondo agricolo, ci traghetta nel mondo industriale, con una diffusa crescita umana e sociale e con migliori condizioni di vita anche al Sud, dove si andavano concretamente a garantire posti di lavoro extra – agricoli, oggi cancellati ed infrastrutture e servizi, per una nuova vita umana e per una giusta e migliore qualità della vita.

Purtroppo, sono queste sole testimonianze di un passato che non c’è più; di un passato tristemente cancellato da provvedimenti suicidi di dismissioni e delocalizzazioni che hanno aggravato le già da anni, gravi condizioni italiane, soprattutto al Sud, sempre più trasformato in una grande polveriera umana e sociale dell’Italia dismessa e delocalizzata.

Siamo tristemente alla vita italiana e meridionale in particolare, negata; alla vita cancellata, con la ripresa di una nuova fuga di tante vite umane, soprattutto giovanili, ricche non solo di braccia, ma anche di “cervelli” da esportare, con grave danno umano e sociale per i territori sempre più sedotti, abbandonati e dal Futuro negato, tristemente trasformati nel solo regno del disagio e dell’indifferenza umana, con una prevalente popolazione anziana, abbandonata a se stessa in una disperata solitudine per mancanza dell’umanità familiare giovanile (figli e/o nipoti), costretti per non morire ad emigrare altrove, in cerca di pane e lavoro e negandosi, al caro Sud, sempre più dal Futuro negato.

Tutto questo è parte dell’insieme umano e sociale che si chiama Italia; che si chiama soprattutto, Sud italiano.

Le sue condizioni tristi e dal Futuro negato, fortemente parte di me, comunicatore autentico ed analista attento dei sofferti mali italiani, mi spingono a non mollare; a non essere indifferente, come i tanti d’Italia che si voltano dall’altra parte, con un silenzioso “chi se ne frega”.

Non posso assolutamente fare mia questa scelta suicida che, oltre a non giovare a nessuno, nel corso del tempo, così come vissuti e come appaiono ai nostri occhi, hanno tristemente fatto tanto, tanto male all’Italia, diventando in sé, una vera e propria rovina per il nostro Paese, assolutamente impossibile da raddrizzare, mancandone le condizioni di partenza.

Siamo ad un’Italia dal Potere unico, sempre più arrogantemente vittima dei poteri forti, arrogantemente indifferenti al popolo ed al suo ruolo costituzionale di cittadino apparentemente e solo apparentemente, decisore unico nelle elezioni delle rappresentanze italiane.

Siamo, purtroppo e sempre più, a vere e proprie elezioni farsa che, con indifferenza e solo apparentemente, scavalcate dai decisori del Potere unico italiano e quindi azzerate, dandole, così facendo, il solo valore del niente.

Gli italiani maltrattati e sottomessi sono cittadini di un  Grande Paese; non sono assolutamente i tristi e tristemente maltrattati sudditi di tribù ancora dimenticate dell’Africa Nera, disumanamente destinate a non contare niente, in quanto così deciso da un capo tribù che tutto può ed a cui tutto si deve, perché così si vuole per la sola volontà unica di una rappresentanza autoritaria che non ha di bisogno e tanto meno chiede il consenso delle decisioni al suo popolo che da sovrano diventa suddito. Che diventa decisore di niente.

Tanto è in Africa che affama la sua gente e la spinge ad andare altrove, affrontando i pericoli del mare sui barconi della morte, con un Mediterraneo trasformato da Mare nostrum di civiltà, in mare delle disumane sofferenze e della morte.

Se quest’Africa, è pensata da qualche mente politicamente disturbata, come modello italiano, siamo al redde ratiomen di un’Italia negata dal Futuro cancellato, non sapendolo immaginare e tanto meno costruire come progetto d’insieme; come un progetto di vita fatto di umanità d’insieme.

Un progetto saggiamente democratico, il frutto democratico di impegno e di libertà umana nel sacro e saggio rapporto governati/governanti, senza abusi e/o sconfinamenti proibiti dei potenti della rappresentanza, sui deboli del libero e democratico voto.