L’Europa non ha radici cristiane
Padre Giuliano Di Renzo
Il Medioevo è oscuro e l’islam religione tollerante. Si istruiscano i “buonisti” odierni e facciano ammenda del misconoscimento che fanno dei pericoli occorsi lungo i secoli e dei sacrifici fatti dai nostri avi per salvare se stessi e la nostra civiltà occidentale e meditino come il loro accomodamento buonistico sia un insulto alla memoria di coloro che morirono per noi e si rendono perciò oggi moralmente complici di quelle imprese assassine. Insulsi e sciagurati, essi godono di civiltà e di libertà per le quali non hanno fatto nulla o quasi nulla. Ed usano per mordere platealmente in modo irriconoscente ogni giorno la mano di quella Chiesa cattolica che ha ispirato lungo i secoli tanti eroi a sacrificare se stessi, in nome del comandamento dell’amore di quel Cristo che non smettono di insultare, e assicurare anche ad essi il futuro presente. Loro cultura è l’ignoranza, la menzogna dei mistificatori di ogni risma e dell’ideologia dell’odio anticristiano e di classe. Si aggiornino studiando e sgobbando seriamente, se davvero amano la verità, e rettifichino le storte idee che hanno loro conficcate in testa circa il “l’orribile” colonialismo europeo. Ossia rinnovino se stessi e siano…uomini sani. Di orribile non c’è che la loro mente aggiogata stoltamente e comodamente al totalitario globalistico pensiero del socialmene corretto. Si combatte se si hanno ideali da difendere. I nostri antichi avendo una fede da difendere combattevano per essa. Noi, fatti sazi dal nostro materialismo pratico prima divenuto poi materialismo anche di pensiero, non avendo più la fede cristiana nè alcun’altra fede non combattiamo più se non per i diritti individuali dell’edonismo libertario, cioè non combattiamo più, data libera cittadinanza a qualunque idea e voglia. E’ la morte dello spirito e sarà la fine della società.. La comunità ecclesiale come soggetto sociale, fiaccata dalla lunga forsennata aggressività da parte del mondo diventato per cattiveria laico, sembra ormai stanca e aver persa la sicurezza. Più che combattere pare assumere il più psicologicamente rassicurante dialogo come di pace con tutti a tutti i costi. In guerra rassegnarsi a una strategia di statica difesa è prepararsi la sicura sconfitta.