Vecchia Italia…senza futuro per i giovani!

Giuseppe Lembo

Italia, Paese di vecchi, come evidenziato dalla triste condizione denunciata dall’OCSE, di terza nazione più vecchia al mondo. E così, nell’indifferenza istituzionale, la povera Italia nostra, si nega al Futuro. La povera Italia nostra muore par mancanza di ricambio generazionale, una condizione dovuta alle culle vuote, per mancanza di Futuro italiano. Nel nostro Paese, i giovani più poveri e senza lavoro, vedendosi Protagonisti di un Futuro negato, cercano altrove, una vita possibile. Tanto, vedendosi traditi dalle crescenti e sempre più diffuse disuguaglianze con, tra l’altro, le donne ancora più indietro, percependo salari di oltre il 20% più bassi rispetto agli uomini e sempre più rispedite nei muri domestici per prendersi cura delle sole persone care. La percentuale italiana di lavoratrici/assistenti del mondo dei vecchi, tristemente abbandonati a se stessi è del 13%. Molti sono i rilievi OCSE sul fare italiano e sulla nostra società, tristemente dai passi indietro. Si tratta, purtroppo, di un’amara e triste realtà! Di una realtà umana che, così com’è, mette a nudo le gravi condizioni antropiche di un’Italia dal Futuro sempre più negato; tanto, per gravi colpe italiane di chi egoisticamente, governando-sgovernando il nostro Paese, ha avuto ed ha un fare gravemente indifferente per la gente italiana che, ritroviamo oggi invecchiata, impoverita e sempre più dal Futuro negato, sia a quelli non nati che ai tanti giovani, braccia e cervelli italiani costretti a cercarsi per le sofferte vie del mondo, quel “pane e lavoro” negati in Patria, sempre più dal ruolo e dal volto triste di madre-matrigna. Con il crescente tasso di povertà tra i giovani, se ne va tristemente riducendo anche la loro presenza sul suolo italiano. Tanto, per effetto delle culle vuote per mancanza di futuro italiano, a causa di un Paese dove crescono le povertà delle crescenti fasce deboli della popolazione e, con queste, la fuga da una realtà umana che non sa più volere bene alla sua gente, soprattutto ai giovani d’Italia, negandosi al Futuro con un disastro Italia dalle ormai e sempre più, grandissime proporzioni. L’OCSE vede necessario intervenire con saggi correttivi, utili a dare segnali di un possibile cambiamento italiano, restituendo agli italiani, soprattutto ai giovani italiani, quella fiducia che non c’è, perché mancano le condizioni per averla e credere in un possibile Futuro italiano. Tra i correttivi che ci vengono saggiamente dall’OCSE, c’è la necessità di accrescere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro ed una migliore transazione dalla Scuola al mondo del Lavoro, riducendo, tra l’altro, la distante differenza, soprattutto tra i giovani, tra chi ha un alto livello di educazione e chi ce l’ha di basso e dannoso livello di cultura, di educazione, di formazione e di conoscenza, rimanendo sempre più indietro dal punto di vista umano, sociale, culturale ed economico. Anche questo è un gap tutto italiano di notevole danno per i giovani italiani sempre più, gravemente distanti per grado di cultura da chi, dalle porte aperte, può sperare di andare avanti e trovare la giusta collocazione nella società ed in particolare nel mondo del lavoro e chi è, invece, dalle porte maledettamente chiuse e sempre più sbarrate, resta indietro e così diventa cittadino di serie B, dal futuro sempre più negato. Altra negatività tutta italiana, denuncia l’OCSE, è la mancanza di una forte rete di sicurezza sociale, dovuta ad una ineguaglianza previdenziale che diventa parte dei tanti italiani, con cui convivono per tutti gli anni di lavoro e nel dopo lavoro, da pensionati fortemente discriminati per effetto delle disumane distanze economiche alla base dei loro trattamenti pensionistici, spesso da fame che rendono tragicamente invivibile la vita dei vecchi, portandosi fino alla tomba le tante disumane sofferenze economiche dovute al legame tra il guadagno nel corso della vita lavorativa ed i diritti pensionistici acquisiti. Il rapporto mette tristemente l’Italia di fronte alle sue maledette condizioni da Futuro negato. Al primo punto del Rapporto OCSE c’è il tragico invecchiamento della popolazione italiana, con il triste futuro di diventare entro il 2050 la terza nazione più vecchia al mondo (dopo il Giappone e la Spagna). Si tratta, purtroppo, di un’analisi allarmante che, oltre a suscitare preoccupazione per il Futuro italiano, per come stanno oggi le cose, sempre più tristemente negato e/o del tutto cancellato, deve portare gli italiani ad una saggia consapevolezza d’insieme; tanto, rimboccandosi le maniche e manifestando con saggezza la propria capacità di protagonismo delle idee individuali e condivise. Delle idee che, con un altrettanto saggio fare italiano, devono diventare fatti concreti, utili all’Italia ed agli italiani, liberando così il Paese, prima di tutto, dal grave gap generazionale tra il mondo adulto, anziani compresi e il mondo giovane, tristemente indietro ed indifferente all’Italia del POTERE che da UNICO, si accontenta del proprio presente, rifiutando e rifiutandosi di pensare al Futuro, progettandolo insieme, a più mani. Tanto, impegnandosi in percorsi equilibrati nel rapporto tra il mondo degli anziani ed il mondo dei giovani italiani, riducendone le distanze così come sono oggi e che vedono gli scenari italiani sempre più vuoti di giovani presenze italiane, con un’umanità invecchiata e sempre più dal futuro negato.