Caro Parmenide…

Giuseppe Lembo

C’è un insieme, poco insieme con grave indifferenza, l’uno dell’altro. C’è un umano-sociale, debolmente umano-sociale, con indifferenza diffusa per tutto quel che accade alla gente ed ai territori, sempre più abbandonati a se stessi e cancellati nel saggio protagonismo di ciascuno al fine del bene comune, determinando, così facendo, le tristi condizioni del “poco insieme”, sia come umanità d’insieme, sia come valori, sia come futuro possibile, il frutto di idee condivise che poi diventano concretamente fatti umani e sociali per così accompagnare l’uomo nel camminare insieme, oltre il presente, con saggia attenzione per il passato, la sua storia, il suo sapere, i suoi valori che servono al nuovo umano di tutti i tempi dell’UOMO in quanto ESSERE IN DIVENIRE da tenere saggiamente al centro del cammino umano, per evitare il non-ESSERE, ossia quel NULLA esistenziale che, prima o poi, porta l’umanità alla fine della corsa; tanto, ci unisce perché l’UOMO non può assolutamente vivere votandosi al non-ESSERE, ossia al NULLA ESISTENZIALE in una dimensione di catastrofica fine del mondo,  per effetto della quale non si salva nessuno, compresi i “cittadini scomodi” che subiscono insieme agli altri, la stessa triste sorte di umanità cancellata; di umanità lentamente o violentemente annullata. Che mondo triste! Che umanità disumana che, pur sapendolo, sceglie la strada rovinosamente sbagliata, spingendosi, per propria complice responsabilità, verso il non-ESSERE; verso il NULLA che cancella tutto, compresi gli egoismi disumanamente distruttivi di chi, attratto dal tutto per sé, sceglie il “NULLA” dell’Avere-Apparire, sempre più falso protagonista del Futuro di un Mondo, tristemente negato. Tanto, per un vuoto di saperi e di conoscenza che, porta ad un vuoto di valori umani, senza i quali il MONDO MUORE DI DISUMANITA’ DIFFUSA ED AUTODISTRUTTIVA, dovuta al fatto che l’UOMO non sa volersi bene e tanto meno sa vivere saggiamente come insieme umano, con gli altri della Terra, grande risorsa d’insieme, insostituibile e sempre più necessaria per il Futuro del Mondo. Bisogna sviluppare un fattore di civiltà universale che, purtroppo, non c’è, facendo universalmente un male da morire al poco saggio UOMO del Mondo. Perché tutto questo? Io credo che, il male del tempo in cui viviamo, un tempo sempre più senza efficienza valoriale e senza giusta umanità del cambiamento, è dovuto all’umanità poco saggia del nostro tempo; tanto, soprattutto a causa di una classe politica che ci governa sempre più senza classe; una classe politica dell’avere-apparire, sempre più egoisticamente avvitata su se stessa, con l’UOMO dalle dimensioni tristemente poco inclusive e senza quella saggia cittadinanza attiva, assolutamente necessaria al futuro del Mondo, così evitando di farsi un male da morire autodistruggendosi, in un insieme che comprende oltre l’umano anche il mondo naturale della BUONA MADRE TERRA. Caro Parmenide, grande Amico del Mondo universalmente inteso, grazie alla Tua saggia e determinata via maestra dell’universalità valoriale dell’ESSERE IN DIVENIRE, ti chiedo con l’animo tristemente preoccupato per il grave rischio di avvicinamento sempre più accelerato al NULLA, di dare saggiamente una mano a questo nostro mondo impazzito, facendolo tornare all’ESSERE IN DIVENIRE ed ai suoi valori universalmente intesi, per così restituire all’Uomo della Terra, la saggia capacità di credere in sé stesso ed ai valori incancellabili dell’ESSERE IN DIVENIRE; tanto, cancellando dalle coscienze senz’Anima, i falsi valori del non-ESSERE che aprono e per sempre, le porte al NULLA, cancellandone la presenza da una Terra in disumana sofferenza, gravemente ammalata di UOMO. In questo mio dialogo con Te, affidato al tuo sapere universale, ritengo amicalmente giusto dirti, con fare umanamente concreto, queste cose radicate nell’animo triste di una crescente umanità del NULLA che non ama il pensiero, le idee, il confronto umano, per cui ha deciso di liberarsene, scegliendo la strada senza ritorno del NULLA.