Salerno. consigliere Celano “Riscossione tributi, rischio default”

Da tempo evidenziamo e denunciamo che nei residui attivi  di dimostrata difficilissime esazione, che si riportano per anni nei prospetti di bilancio del comune di Salerno, si nasconde il “virus” dei conti. I dati riportati in data odierna dal Sole 24 ore sono impietosi per il comune di Salerno, che appare tra le peggiori amministrazioni italiane per capacità di riscossione tributi, tariffe e multe entro l’esercizio ed è tra gli enti ritenuti, dal principale quotidiano nazionale, a rischio default. Tale difficoltà appare accentuata per quanto concerne l’incapacità di riscuotere le entrate da servizi pubblici, affitti e vendite di beni dell’ente per cui il comune di Salerno e’ perfino dietro Napoli. L’anomalia di quantità di crediti mai riscossi e che manifestano grave criticità nella possibilità stessa di esazione, è stato, del resto, più volte evidenziata anche dai revisori dei conti del comune che hanno, in più occasioni, manifestato forte preoccupazione per la tenuta dell’ equilibrio economico e finanziario dell’ente. A ciò si aggiunge la pesantissima mole di debiti scaricati sulle future gestioni e generazioni anche a mezzo delle opportunità offerte dal D.L. 35 che ha consentito di spalmare su 30 anni gli incresciosi debiti verso fornitori per spese correnti che, altrimenti, l’Ente non sarebbe stato in grado di onorare. La preoccupante discrasia tra posizioni creditorie e debitore evidente  anche nel bilancio consolidato incautamente approvato nell’ultimo consiglio dalla maggioranza, nonostante il parere dei revisori non positivo, fa sorgere il sospetto che i dati riportati dal Sole 24 ore sarebbero ancora più gravi se si andasse ad analizzare anche la situazione economica e finanziaria delle partecipate, da sempre a Salerno strumento per controllare socialmente la città e foraggiare il sistema. E’ giunto il momento che gli organi di controllo facciano chiarezza e fermino definitivamente un’Amministrazione irresponsabile che, per qualche decennio, ha utilizzato i salernitani come BANCOMAT per finanziare le “macchine” del consenso.

Roberto Celano