Campania: Confapi, rivedere legge Bassanini, frena spesa Ue

«Le Zes, Zone economiche speciali, i fondi per le aree di crisi, i finanziamenti per Bagnoli: mai c’era stata, nel recente passato, tutta quest’attenzione per il Sud. Ed è un bene. Ma oltre ai soldi servono progettualità concrete e di pregio per rilanciare il Meridione. Gli Enti locali hanno davvero gli strumenti e le capacità per governare i grandi processi di trasformazione territoriale e per dedicarsi seriamente alla progettazione del territorio?»Lo ha detto Gianpiero Falco, presidente Confapi Napoli.«La risposta purtroppo è un secco “no”: i dirigenti apicali della Pubblica Amministrazione e soprattutto i titolari di firma, potere che consente a un singolo di bloccare o addirittura di far arenare un progetto che coinvolge l’intera collettività – aggiunge Falco –, sono ormai ridotti a dei veri e propri “passacarte” che godono del privilegio della irresponsabilità».«Una irresponsabilità al contrario: perché, proprio per evitare problemi, costoro non avallano alcun progetto e si preoccupano solo di incassare i lauti stipendi che le tasse di tutti noi contribuiscono a pagare – sottolinea Falco –. Una riforma della legge Bassanini, a questo punto, non è più rinviabile. Non è possibile che interventi da decine di milioni di euro siano per anni sotto il ricatto di un tratto di penna che tarda ad arrivare. Il potere di firma è diventato potere di ferma».«Così come non è più rinviabile l’istituzione dell’Agenzia di sviluppo per il Mezzogiorno. La cui mission sia, appunto, la spesa efficiente delle risorse comunitarie. La sua assenza – conclude Falco – non fa altro che ripetere un film già visto, un film con una sola inquadratura: un rivolo di milioni di euro spesi in tempi non adeguati alle esigenze degli investimenti».