Salerno: Fiadel, vertenza “Consorzio Gestione Servizi”, società di proprietà Asi, a rischio 50 lavoratori

Esplode la vertenza dei 50 lavoratori del “Consorzio Gestione Servizi”, la società di proprietà dell’Asi Salerno, nata per assicurare i servizi alle Imprese nelle aree del Cratere della provincia di Salerno e che oggi trova la sua principale fonte di reddito nel trattamento del percolato che avviene negli impianti di depurazione di Oliveto Citra, Contursi, Palomonte e Buccino. C’è preoccupazione dopo l’assemblea che mercoledì si è svolto presso l’impianto di depurazione di Battipaglia e che ha visto protagoniste le maestranze con le sigle sindacali metalmeccaniche di Fiadel, Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Ugl. Durante la riunione è stato confermato lo stato di agitazione, proclamato il 28 settembre scorso. “I lavoratori sono preoccupati del futuro occupazionale che appare oggi gravemente a rischio e hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di richiedere incontri, innanzitutto con la proprietà Asi e con gli Enti interessati per avere risposte alle gravi preoccupazioni per il futuro”, ha detto Angelo Rispoli, segretario generale della Fiadel di Salerno. “Abbiamo chiesto di essere convocati anche dal prefetto di Salerno, Salvatore Malfi, poiché neanche i sacrifici fatti a oggi dai lavoratori, come il continuo ricorso ai contratti di solidarietà, sembrano essere serviti a qualcosa”. L’assemblea di mercoledì ha ribadito che l’eventuale modifica dell’organizzazione del lavoro non risolve i problemi strutturali che da anni affliggono il consorzio e anche per questo è opportuno un confronto con il Consorzio Asi al fine di chiarire che le modifiche organizzative proposte dall’azienda non sono in grado di soddisfare le legittime aspettative della proprietà, di assicurare servizi efficienti ed efficaci alle imprese delle aree industriali del Cratere a causa della cronica mancanza di uomini, mezzi e attrezzature.“I lavoratori, in assenza di risposte rapide e certe, hanno dato carta bianca ai sindacati di predisporre ulteriori azioni di lotta fino alla proclamazione dello sciopero, con il blocco degli impianti, rispettando la normativa di legge vigente in materia”, ha concluso Rispoli. “Non conviveremo a lungo con questa mancanza di prospettive occupazionali”.

 


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