Roma: Governo, regionali Sicilia, Scilipoti Isgrò “Amore cristiano condizione vincente “

Sicuramente ciò che serve alla Sicilia e ai siciliani è l’unità; è necessaria l’individuazione di un candidato che sia in grado di tenere unite tutte le forze della coalizione. Nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Palermo a Palazzo dei Normanni, il senatore di Forza Italia Domenico Scilipoti Isgrò, dopo aver sottolineato il pensiero del presidente Berlusconi che ama le convergenze e l’unità, affinchè si possa lavorare con serenità ad un progetto condiviso nell’interesse della Sicilia e dei suoi cittadini, si è soffermato sull’obbligo morale di interrogarci su ciò che realmente si desidera, se si vuole davvero il bene della Sicilia e del popolo siciliano. “Per il bene della regione- ha ribadito il senatore- coloro i quali stanno facendo un percorso con noi  hanno sposato il nostro  progetto ed il nostro programma; hanno per il futuro, nella testa e nel cuore, di riuscire ad ottenere fatti concreti e di rilanciare il territorio siciliano. La giusta convergenza va trovata in primis all’interno del partito, per far si che il futuro candidato possa portare le giuste idee nella coalizione, correlate da due elementi fondamentali: solidarietà e sussidiarietà”. Scilipoti Isgrò, prosegue dicendo che alle parole devono seguire fatti concreti e reali e, soprattutto, per chi proviene dalla cultura cristiana, c’è un versetto nella Bibbia, in Romani 12.2, che ci chiarisce quale deve essere il compito di ogni buon cristiano “non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente”. La volontà del senatore è proprio quella di contaminare e di costruire qualcosa di importante, insieme alle persone che hanno l’amore per questa isola, che amano i propri figli, la propria storia e le tradizioni, per poi diventare punto di riferimento in Italia, in Europa ed in tutto il mondo. Tornando alle prossime elezioni, i riflettori non dovrebbero essere puntati, soltanto, sulla scelta del probabile candidato alla presidenza della regione, ma su colui che abbia il  reale interesse a risolvere le tante problematiche che sono presenti in Sicilia: da quella della migrazione, al sostegno alle piccole e medie imprese siciliane, con progetti e finanziamenti, parlando, inoltre, di ciò che potrebbe fare la regione nei confronti dei piccoli imprenditori, compresi i giovani che vorrebbero investire in Sicilia e diventare  punto di riferimento per questa terra importantissima, definita dallo stesso senatore il centro del mondo nell’area del Mediterraneo ed il punto di riferimento per  il nord Africa e  gran parte dell’Asia. I politici dovrebbero parlare un linguaggio nuovo, avviare un dialogo nell’area del centro destra, volto all’unità. Così il rappresentante di Forza Italia, partendo dal versetto di Matteo 7.17 “così ogni albero buono fa frutti buoni, ma l’albero cattivo fa frutti cattivi”,  afferma che bisognerebbe essere presenti in politica ed all’interno delle istituzioni,  come alberi che portano frutti e non stare li  anche nel momento che non si ha più nulla da dare. In qualità di senatore della Repubblica ci tiene a far presente che, come insegna il Maestro, dovremmo rimanere umili davanti ai nostri fratelli ed accorgerci di una società che soffre per cercare di dare risposte concrete ai bisogni della gente . “Ciò che va fatto-prosegue- è avviare un processo di rinnovamento sotto il profilo mentale e strutturale”. Il suo impegno, inoltre, è volto in direzione dei giovani, che da sempre sostiene; ma spiega che ciò ha senso quando loro stessi credono e seguono coloro che dalla loro esperienza possano insegnargli qualcosa, al fine di diventare punto di riferimento per poter esercitare l’attività nel territorio e rilanciarlo attraverso le giuste competenze. L’obiettivo è quello di proporre loro un nuovo modo di fare politica, nel rispetto dei ruoli, professando anche i valori del cristianesimo, preparandoli ed avviandoli ad un processo che li porti a sviluppare quelle competenze e quei talenti propri che gli consentano di poter ricoprire un ruolo autorevole ma non autoritario ed avviare davvero quel processo di cambiamento tanto discusso. Tuttavia, questo sarà possibile realizzarlo solo con coloro i quali parleranno questo stesso linguaggio poiché, spiega Scilipoti Isgrò, la reale difficoltà è quella di collaborare e sostenere le battaglie con chi, ad esempio, ha votato delle leggi all’interno del parlamento contro Dio, a favore di un mondo laicista, sponsorizzando sistemi antidemocratici e con  un programma di famiglia completamente diverso dal nostro. In quanto rappresentante del popolo, il senatore  afferma che la sua missione è operare in modo diverso, senza seguire la logica di chi grida più forte per ottenere qualche consenso in più, ma puntare su concretezza e proposte reali per il paese, chiedendo a tutti  di sedersi intorno ad un tavolo per fare un’analisi concreta con amore cristiano nei confronti dei siciliani e della Sicilia, per la pace e il bene comune. Spesso si  parla di quest’ultimo anche quando non se ne conosce fino in fondo il significato, anche quando non si sposa la legge della natura, ma si  camuffa la realtà facendola diventare bugia e viceversa, come avviene spesso all’interno del Parlamento. Per concludere, il senatore Scilipoti Isgrò invita e sollecita a dar valore alle tesi che dovrebbero rilanciare la Sicilia, parlando dei problemi che riguardano l’economia, la finanza, la tutela dei disabili e su come far diventare questa isola punto centrale del Mediterraneo, partner serio ed interlocutore affidabile in Europa e nel mondo, mettendo al primo posto il principio cristiano di “fare agli altri ciò che vuoi gli altri facciano a te”.