Salerno: un bravissimo Ugo Piastrella ne “Il settimo si riposò”

Sergio Ruggiero Perrino

Non c’è due senza tre. Dopo “Ditegli sempre di sì”, e “’Nu mese ‘o ffrisco” ieri sera è andata in scena la commedia “Il settimo si riposò”. Anche quest’ultima diretta e rappresentata da Ugo Piastrella, come sempre impeccabile. L’esilarante commedia, scritta da Samy Fayad, francese di origine libanese, ma trapiantato a Napoli, narra un curioso episodio in una tranquilla domenica mattina in una bizzarra famiglia napoletana: gli Orefice. Antonio Orefice, vedevo, vive con la suocera (petulante che vorrebbe sposarsi con il genero, in quanto hanno la stessa età, infatti sono nati entrambi nel 1950) e con la figlia (fidanzata con Gennarino, ragazzo bravo ed educato ma cagionevole e di costituzione troppo debole). Antonio vive invidiando il vicino di casa, il signor Camporeale, che a suo dire è fortunato, circondato da belle donne e, inoltre, è benestante. E quotidianamente lo spia con un cannocchiale posizionato con cura nei pressi della finestra del proprio salotto. Durante quella che doveva essere una normalissima domenica mattina, un pericoloso evaso dal carcere, il detenuto Capurro, fa irruzione a casa degli Orefice terrorizzando la famiglia a colpi di gag, di situazioni assurde e di pistolettate. Tra professori psichiatrici e guardie forestali la commedia finisce con Capurro portato fuori dalla villa, sotto braccio perché narcotizzato. Non mancano colpi di scena nel finale. La commedia, che verrà replicata stasera 26 Marzo alle 18.30 e sabato 1 Aprile alle ore 21 presso il Teatro Nuovo di Salerno, è ben curata e riadattata da Piastrella, il quale in scena riesce a coinvolgere gli spettatori con la sua recitazione brillante e precisa. Un plauso anche alla compagnia con i bravissimi Ciro Girardi, Margherita Rago, Antonello Cianciulli e con la partecipazione straordinaria di Antonio Izzo.