Dove va il mondo?

Giuseppe Lembo
La debole Europa si trova ad affrontare una delle sue più difficili sfide del tempo moderno. L’Europa fortemente divisa deve saper prevedere e da subito, le non buone situazioni di arrivo negli scenari assolutamente nuovi e per molti versi imprevisti che, si andranno a concretizzare con l’accordo strategico America – Russia, tra Trump e Putin. Un accordo nuovo che influirà, cambiandoli, sugli scenari europei sempre più orfani dell’America, suo maggiore alleato atlantico, fino ad ieri, con Obama, Presidente dell’America democratica. Trump Presidente repubblicano, non garantirà continuità di niente a nessuno del mondo.  Tanto, non è per falso allarmismo, ma per gli scenari nuovi assolutamente prevedibili che vedono i due potenti del mondo camminare insieme, facendo prove tecniche su accordi che vedranno profondi e non pochi cambiamenti geopolitici, comprendenti tra l’altro, l’Europa e l’Italia. Nel nostro Paese ed anche in altre parti d’Europa, di fronte al sempre più riavvicinato nuovo del mondo, negli scenari USA – URSS, si fa ancora finta di niente. Se ne parla poco e poco si sa delle contromosse tutte da inventarsi per evitare un danno gravissimo di cui l’Europa, orfana dell’America e delle sue diffuse protezioni, non avrebbe le necessarie capacità di resistere e la forza per uscirne senza traumi sconvolgenti. Senza i tanti possibili danni che non sono di sola facciata e di sola immagine, ma di sostanziale peso per il futuro del litigioso  e poco solidalmente unito mondo stellato dei mai nati Stati Uniti d’Europa, purtroppo, non uniti in un insieme umano da popolo solo, ma diffusamente impegnati a marcare le tante differenze degli uni sugli altri; tanto, con il solo legame della fortemente discussa moneta unica e del Brexit inglese che va scuotendo alle radici l’UE, mentre nubi di possibili catastrofismi antieuropei si affollano all’orizzonte, non permettendo così di dormire sonni tranquilli ad un insieme europeo che, non sapendo camminare solidalmente unito, si è creato gravi problemi di un sempre più incerto cammino come Stati Uniti d’Europa che forse non nasceranno mai e così negati, non diventeranno mai storia. Quali le possibili conseguenze negative per i popoli d’Europa, sulla testa dei quali sta per abbattersi la tegola degli accordi Trump – Putin? Tanto, in virtù di un nuovo dialogo America-Russia, con possibili e forse anche sconvolgenti cambiamenti, prima di tutto per la nostra litigiosa Europa che, bene farebbe a preoccuparsene ed a ridurne il danno, manifestando una forte ed unitaria capacità di interlocuzione europea condivisa e di dialogo attivo con tutti i partners democraticamente parte di un mondo di PACE, sempre più a grave rischio.  In questo nuovo approdo americano, c’è da vedere, tra l’altro, il crescente declino di un fare mondiale in profondo cambiamento. Ne consegue, con una forte prevedibilità di conseguenze possibili, un radicale cambiamento geopolitico del mondo democratico e di un insieme di progresso consolidato, oggi “re nudo” ed orfano del protezionismo americano che tanto ha influito sulla vita del nostro vecchio continente, garantendone, prima di tutto, un lungo periodo di Pace con gli altri e di Pace sociale, con percorsi certi di una civiltà del benessere che ha, tra l’altro, fatto grande l’Europa ed i suoi principali partners e con l’Italia nei primi posti, di un grande sviluppo economico-sociale che aveva fatto ormai dimenticare al nostro Paese un passato di arretratezza territoriale, di sofferenze umane, di analfabetismo e di miseria, con un esodo senza fine di italiani nel mondo, soprattutto nell’America del Nord, poi allargato all’America del Sud ed all’Europa e con ultimo i migranti del Sud verso il triangolo industriale dell’Italia del Nord garantito dagli aiuti americani e con le nascenti cattedrali industriali in diverse realtà meridionali. Da questi nuovi possibili scenari geopolitici, ci sarà una profonda mutazione storicamente significativa, anche in Russia, una potenza continentale che ha sempre fatto dell’espansione territoriale il suo cavallo vincente, soprattutto sulle realtà più deboli dell’Europa; tanto, con minore attenzione per la sua espansione commerciale, oggi come per l’America e con un fare sempre più spesso concorrenziale in assoluto primo piano. Che succederà? Come andrà a finire? Quali le intese possibili? Che ne sarà, come fattore conseguente, della nuova geopolitica, il frutto dell’incontro-scontro dei due colossi comunque in auge e comunque competitivi, per garantirsi il governo del mondo come vie nuove di un nuovo mondo di potere? Tanto, senza all’orizzonte le dovute e necessarie soluzioni possibili per i poveri del mondo, da sempre considerati rifiuti umani ed ultimi della Terra, non meritevoli di attenzione, ma sempre più in prima linea, pronti a rivendicare quella solidarietà umana che ancora non c’è, chiedendo al mondo dei potenti che vogliono rimanere tali, il diritto alla vita e per questo sacrosanto diritto, uscendo concretamente dal mondo liquido, con l’accesso a beni commerciali che fanno ormai parte del mondo delle diverse umanità in cammino che nessuno e niente può fare rimanere indietro e/o dimenticare del tutto. Non è più tempo per un mondo così inteso e così disumanamente pronto a scontrarsi, pretendendo di cancellare chi, a buon diritto, crea problemi, per rivendicare il proprio naturale diritto ad esistere; di esistere sulla Terra in quanto uomini a cui della geopolitica del potere universale non interessa assolutamente niente; tanto, anche per gli accordi in corso America/ Russia, che non certamente vogliono fare tesoro del buon e saggio verbo, per un mondo nuovo lasciatoci in eredità dal sociologo Zygmunt Bauman che ha pensato a possibili percorsi di un mondo umanamente nuovo, con alla base il principio solidale ed umanitario del welfare universale, con l’inclusione anche dei rifiuti umani, possibili protagonisti di vita se umanamente inseriti ed a buona ragione, in un solidale percorso di una società universale dell’uomo della Terra e non più, come oggi, sempre più spesso, contro l’uomo, etichettato “rifiuto umano”, che può anche morire nell’indifferenza per fame, dono dei ricchi della Terra.