Pagani: “Scenari pagani” con “Delirio Bizzarro” al Centro Sociale

Dopo la prima con Emma Dante, “Scenari pagani” torna con Delirio Bizzarro della Compagnia Carullo/Minasi.  Fedele alla propria passione nel portare al Teatro del Centro Sociale di Pagani (SA) le giovani compagnie più interessanti del panorama nazionale, Casa Babylon, con la direzione artistica di Nicolantonio Napoli, stavolta propone il progetto vincitore del premio Forever Young 15/16.  Appuntamento sabato 28 gennaio alle ore 21.00, dopo l’AperiSpettacolo “Tarallucci e Vino”. Promosso in collaborazione con Ritratti di territorio e coordinato dalla giornalista Nunzia Gargano, il viaggio ragionato attraverso le eccellenze enogastronimiche del territorio il 28 gennaio propone un excursus tra i prodotti dell’antica tradizione casearia dei Monti Lattari, portati in scena dal Caseificio Aurora di Sant’Egidio del Monte Albino, accompagnati dai vini e dalla birra del main partner, l’azienda vinicola Santacosta di Torrecuso (BN). Delirio Bizzarro porta lo spettatore in un centro di salute mentale.  Qui il “pazzo per attribuzione” Mimmo (Giuseppe Carullo) s’incontra su una terra di frontiera, ragiona e sragiona con Sofia (Cristiana Minasi) donna normalissima perfettamente integrata, ma che avverte un’insania incipiente.  La differenza tra i due nel corso dello spettacolo si sfuma nel dialogo battente di due personaggi che non sono più né matti né sani. Regna su tutto una lieve e gradevole ironia. Sulla scena, da un lato c’è Mimmo. Il paziente matto che discorda col presente e passa il tempo a parlare con le stelle, che si misura col dover spiegare nella logica di chi sta fuori dal centro il perché non abbia denunciato la morte della nonna, avvenuta da più di un anno, “per non perdere la pensione”. Dall’altro Sofia. Stagista a titolo gratuito presso il centro di salute mentale “Il Castello”, continuamente alle prese col cellulare, con le telefonate del tutor della tesi di laurea che la sfrutta e della mamma che la subissa di consigli e la sollecita ad affidarsi alla sicurezza di un concorso pubblico. Delirio Bizzarro procede in maniera ironica, contraddistinto anche da una grande delicatezza, frutto del fatto che l’opera nasca dal confronto diretto di Carullo e Minasi con i pazienti di un centro diurno di salute mentale.  I quadri di vita vissuta che hanno raccolto, diventano occasione per raccontare la follia contemporanea e far capire, sorridendo, che è malato il sistema, non la persona. Anzi, questo tipo di “diversità” viene presentata da Carullo e Minasi, con grande grazia, come alternativa alla “normalità”.