Salerno: Gallo replica a Cammarota su esito provinciali

In relazione alle recentissime dichiarazioni del cons. Cammarota, debbo evidenziare, non senza stupore, come la definizione di “casta” provenga da un esponente politico che da anni è stato legittimamente eletto nell’assemblea cittadina e provinciale, ben conscio che v’è chi crede nell’amministrazione della cosa pubblica e fa, come si suol dire, “politica” senza per questo appartenere ad alcuna casta. Non posso e non voglio credere che Lui si senta l’unica persona libera e fuori casta, che non mira al potere per il potere. Peraltro, senza voler difendere il sistema di voto provinciale, dovremmo discutere poi se, recandosi alle elezioni politiche nazionali degli ultimi anni con il cd. porcellum, il collega non si sia sentito più libero di assegnare una semplice croce ad un simbolo lasciando ai capi partiti la nomina del parlamentare che si è poi seduto tra gli scranni delle assemblee nazionali o, potendo scegliere tra tutti i consiglieri comunali della provincia di Salerno, nessuno escluso e liberamente, non poteva scegliere egli stesso il soggetto della sua stima politica per rappresentare l’Amministrazione provinciale di Salerno. Io ho votato perché rispetto le regole sempre, anche quando non mi piacciono, perché rispetto le Istituzioni. Al più mi batto per modificarle se non le ritengo giuste o, come nello scorso referendum costituzionale, mi sono impegnato con dedizione e convinzione per evitare che le regole fossero modificate proprio nel senso che il collega contesta visto che il Senato, fosse passata la cd. riforma Boschi, sarebbe stato eletto esattamente come le Province oggi. Lasciamo a chi, non senza ingiustificata indignazione, usa queste affermazioni per affamare la bestia di un qualunquismo utile solo a sfasciare. Quanto al malvezzo degli elettori, siano essi comuni cittadini o consiglieri, di fotografare il proprio voto nella cabina, posto che tale divieto è a tutela della segretezza del voto dell’elettore medesimo (tant’è che è del tutto lecito riferire pubblicamente la propria espressione di voto di qualsiasi genere), va espresso tutto il biasimo possibile, significando tuttavia che è lo scadimento etico e civico sociale ad essere sotto accusa, non già solo quello politico. Ergo, non appare opportuno per ciascuno di noi ergersi a maestri ed arbitri di pulizia politica e morale soprattutto se si è presenti da tempo nelle Istituzioni che si vogliono migliorare e far crescere.

Avv. Leonardo Gallo, Consigliere comunale Moderati per Salerno – UDC