Regione Campania: Piano rifiuti, Muscarà “Ambiguità Giunta, cresce fabbisogno inceneritore e riappaiono discariche”

 “All’incremento della raccolta differenziata, all’aumento della sua qualità, alla diminuzione tendenziale della produzione dei rifiuti urbani si risponde con un aggiornamento del Piano regionale proposto dalla Giunta De Luca  che prevede un inspiegabile aumento della capacità dell’incenerimento di Acerra e addirittura non si esclude del tutto la costruzione di un nuovo impianto peraltro previsto a livello nazionale dal cosiddetto decreto Sblocca Italia”. Lo dice il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione a proposito della discussione in Consiglio regionale sull’aggiornamento del Piano rifiuti che con la consigliera Maria Muscarà ha seguito l’iter in Commissione Ambiente. “Abbiamo espresso come gruppo consiliare del M5S voto contrario perché questo Piano presentato in aula – sottolinea Viglione – propone un approccio vecchio alla gestione dei rifiuti e per niente innovativo”. “Tutto ruota attorno all’incenerimento – fa notare il consigliere – e inoltre si riapre una triste pagina riguardante le discariche che le comunità locali pensavano fosse stata definitivamente archiviata”. “Queste criticità si traducono in una risposta molto timida alla questione delle multe dell’Unione Europea – evidenzia – alla quale bisognava offrire, invece, soluzioni decisamente più all’avanguardia sia sul piano impiantistico che sulle previsioni dei conferimenti in discarica”. “Ci inquieta anche un altro aspetto – continua Muscarà – le difficoltà di smaltire le ecoballe all’estero come ha ammesso lo stesso assessore Bonavitacola e la soluzione da lui prospettata di smaltirle in Italia attraverso il recupero”. “Ciò ci fa capire che le promesse sullo smaltimento delle ecoballe – aggiunge la consigliera – aprono uno scenario inquietante il cui destino è incenerimento o peggio ancora cementifici” “Anche per questi motivi nonostante un intenso lavoro in Commissione per altro svolto in tempi strettissimi – concludono Viglione e Muscarà  –  ci hanno indotto a non  accogliere la proposta”.