Regione Campania: M5S, pronta mozione sfiducia a De Luca

 “Passano i giorni e il silenzio della politica nazionale e regionale intorno alle affermazioni di De Luca sono un segnale gravissimo di connivenza, uno schiaffo alla Campania onesta” è la denuncia dei consiglieri regionali del M5S sulla registrazione di una riunione a porte chiuse avvenuta martedì 15 novembre all’Hotel Ramada di Napoli, a cui hanno partecipato il presidente della Regione Campania e 300 amministratori locali. “Il rappresentante della massima istituzione regionale che incita 300 sindaci e consiglieri a usare metodi clientelari, per recuperare voti in favore del SI al referendum. In un qualunque Paese civile un tale personaggio verrebbe allontanato dalla vita politica”. “Stiamo ricevendo centinaia di messaggi da cittadini indignati, che chiedono reazioni forti – continuano – E invece le istituzioni tacciono e il Pd tace, complici del degrado in cui sempre più De Luca sta trascinando le istituzioni della Campania. De Luca è reo confesso di clientelismo, non ci sono più le condizioni minime perchè possa gestire il denaro pubblico e le nomine per incarichi pubblici, non può più fare il presidente di questa Regione”. “Come M5S da soli abbiamo chiesto dimissioni immediate – attacca Valeria Ciarambino – stiamo ancora aspettando che il centrodestra presenti la mozione di sfiducia annunciata senza troppa convinzione da Caldoro 3 giorni fa”. “Sono scene già viste – continua la consigliera del M5S – per la scorsa mozione di sfiducia, che il M5S aveva preparato immediatamente senza avere i numeri per presentarla, dovemmo aspettare 3 mesi perché il centrodestra presentasse una mozione annacquata e in aula la votammo solo noi”. “Caldoro dov’è la mozione di sfiducia? C’è forse qualche ragione per cui il centrodestra non può presentare una mozione di sfiducia sui metodi clientelari di De Luca? Se non hanno problemi la presentino oggi stesso e noi la voteremo in aula. La nostra mozione di sfiducia è già pronta e siamo pronti a presentarla subito” conclude attaccando il centrodestra.