Mesa, tavolo

Padre Oliviero Ferro*

Quando sei invitato a pranzo in una casa, ti fanno sedere al tavolo, dove mettono ciò che può farti felice. C’è chi ti porta un po’ di acqua o qualche bibita per calmare la tua sete. Poi, come inizio, arrivano le arachidi bollite con cui cominciare a chiacchierare e a scambiare le notizie. Piano piano, arriverà anche il resto. A te, che vieni da lontano, daranno il piatto migliore con le posate. Ti inviteranno a lavare le mani in una bacinella d’acqua con il sapone e un asciugamano. Poi arriverà un vassoio con il riso ben condito, qualche pezzo di pollo, cotto con le patate e qualche frutto. Il tavolo non è solo per te, ma anche per chi ti ha invitato. Tu sarai il primo a servirti, poi lo faranno anche gli altri. Sarai invitato a fare una preghiera per ringraziare il buon Dio per il cibo. Poi, diamoci da fare. Tu sei fortunato perché hai il tuo piatto, ma gli altri mangiano in silenzio, perché…chi si ferma è perduto (cioè rischia di rimanere senza cibo). Dimenticavo: sono solo gli uomini che mangiano a tavola. Le donne della casa mangeranno dopo o in cucina e i bambini…beh, quello che resta. Quel tavolo mi ricorda anche un altro, quello su cui la domenica celebriamo l’Eucarestia. Là tutti, nessuno escluso, possono mangiare. Tutti sono invitati: uomini, donne, bambini. Anche là, prima di mangiare, ci dovremo lavare le mani, chiedere perdono. Poi ciascuno prenderà la sua parte che gli darà la forza per continuare la vita di ogni giorno.

*missionario Saveriano