Eboli: Tar rigetta ricorso contro servizio assistenza domiciliare integrata anziani

Il Tar della Campania, sezione di Salerno, ha rigettato il ricorso presentato contro il Comune di Eboli e contro la cooperativa CSM circa l’assegnazione del servizio di assistenza domiciliare integrata agli anziani. Non si tratta di un risultato inatteso, anzi uffici ed Amministrazione comunale sapevano bene come tutto fosse stato fatto ancora una volta con il massimo dell’attenzione e della trasparenza. Si tratta, però, dell’ennesimo episodio nel quale il Piano di Zona viene inutilmente tirato in ballo alla ricerca vana di falle che non ci sono e di interessi che non vengono coltivati, se non quelli pubblici. «Non mi meraviglia certo che i giudici abbiano respinto il ricorso – commenta l’assessore comunale alle politiche sociali, Lazzaro Lenza -, perché sapevamo che tutto fosse in chiaro e non esistesse nulla di irregolare e nulla di quanto contenuto nel ricorso. Piuttosto, siamo molto preoccupati per i continui tentativi di rallentare l’azione delle politiche sociali e le attività del Piano di Zona. Non è la prima volta che succede, ricordo a tutti come, addirittura prima che fosse espletato l’avviso per il nuovo dirigente, c’è stato chi ha tentato di condizionarne l’individuazione, utilizzando la stampa per lanciare ombre e sospetti su una scelta contro la quale è stato proposto ricorso, ma il Tar non ha concesso la sospensiva. Ricordo ancora come il nostro Piano di Azione e Coesione sia stato riconosciuto meritevole e finanziato, a dimostrazione della trasparenza del nostro operato. Invece di riconoscere questo, continuiamo ad assistere a tentativi di rallentare l’azione del Piano di Zona, visto che la maggior parte delle iniziative di una parte dell’opposizione ad Eboli si concentra su questo settore. Se ne facciano una ragione, gli atti sono trasparenti, almeno quelli messi in campo da noi e l’unico risultato che attacchi e ricorsi raggiungono sono il rallentamento delle attività ed i ritardi nei fondi da destinare alle fasce più deboli».