Salerno: Feneal Uil, sicurezza edifici scolastici

A poche settimane dall’apertura delle scuole e a pochissimi giorni dallo straziante epilogo di morti del terremoto nel Centro Italia, ancora una volta in provincia di Salerno emerge un dato preoccupante, figlio soprattutto dell’inerzia delle istituzioni e dell’incapacità della classe dirigente e politica. Migliaia di abitazioni, anche se non soprattutto in quelle aree a rischio sismico già interessate dal terremoto del 1980, non sono state adeguate agli standard di sicurezza necessari. E, dato altrettanto sconcertante, numerosi istituti scolastici, di vario ordine e grado, non rispettano i criteri antisismici: si tratta di circa 24 plessi per una popolazione scolastica di oltre 23mila studenti. In provincia la situazione non è migliore, con numeri che aumentano in maniera esponenziale. Alla luce di quanto accaduto, e di quanto già abbiamo vissuto sulla nostra pelle nel 1980, per non dover attendere una non auspicabile emergenza, è opportuno intervenire in maniera decisa e immediata. Le direttrici sulle quali muoversi a nostro avviso, sono due: Istituire celermente una cabina di regia che contempli la presenza dei rappresentanti degli Ordini degli ingegneri, architetti, geologi e geometri. Allo stesso tavolo deve essere garantita la presenza delle organizzazioni sindacali, delle istituzioni competenti – Comuni e Provincia – oltre che dell’Ufficio scolastico provinciale e dell’Associazione dei Costruttori. Gli Ordini professionali e gli enti locali dovranno garantire tecnici per effettuare già dai primi giorni di settembre prove di verifica statica degli edifici scolastici. Effettuati questi controlli, si dovrà passare a stilare un elenco completo delle scuole che necessitano interventi e avviare, attraverso gruppi di lavoro dedicati nei Comuni e alla Provincia, la richiesta di fondi europei, nazionali o regionali per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. La Feneal Uil sarà affianco a tutte le forze politiche anche con manifestazioni di protesta  per rivendicare i finanziamenti richiesti dalla provincia poiché sono a rischio  23 mila studenti, richiamando  la responsabilità tutti gli enti o le istituzioni pubbliche e private coinvolte. Non è più il tempo delle chiacchiere o delle campagne elettorali, adesso è il momento di agire e di intervenire con celerità. In gioco ci sono le vite dei nostri figli e dei nostri nipoti. Perché la messa in sicurezza delle scuole non è legata soltanto ad eventi calamitosi di grave natura, ma rappresenta una necessità che si sposa con il vivere quotidiano degli studenti, dei professori e di quanti vivono e lavorano in queste strutture.