Angri: Confesercenti “Un’Amatriciana per Amatrice” nei ristoranti primo piatto per imprese terremotate

l Presidente Confesercenti Angri sposa l’iniziativa di solidarietà ed invita i ristoratori a partecipare in massa. A tal proposito dichiara:”Molto spesso i commercianti, che siano esercenti di negozi, attività di ristorazione o di accoglienza, subiscono due volte i danni di eventi tragici di questa portata; perchè oltre a perdere la loro abitazione si ritrovano a dover ripartire da zero anche con la loro fonte di guadagno. I commercianti quindi hanno bisogno di essere sostenuti sia come cittadini che come imprenditori. La Confesercenti che raccoglie le adesioni di oltre 350,000 imprese in Italia, propone insieme all’associazione “Città del Vino”, una iniziativa per la raccolta di fondi a sostegno mirato del commercio e delle attività commerciali colpite dal sisma dei giorni scorsi. Un’Amatriciana per Amatrice, evento al quale possono aderire tutti i ristoratori senza alcuna distinzione, avrà luogo dal 12 al 16 Settembre 2016; durante questi giorni, i ristoranti aderenti l’iniziativa, potranno presentare il famoso piatto, ormai simbolo della cucina laziale, devolvendone i proventi della vendita alla ricostruzione ed al sostegno del commercio nelle aree colpite dal sisma. La presenza di una locandina nel ristorante, sarà garanzia di serietà e di sicurezza nella destinazione delle somme incassate.Sperando che anche questa iniziativa, come goccia nel mare della solidarietà, possa portare buoni frutti, auguro a tutti i ristoratori un buon lavoro.”Un’amatriciana per sostenere la ricostruzione. Anche i ristoratori si impegnano nella solidarietà: nella settimana tra il 12 ed il 18 settembre, in tutta Italia offriranno nel loro menu, in un giorno a loro discrezione, una amatriciana per la ricostruzione. Tutti i clienti che in quella giornata ordineranno il piatto, contribuiranno indirettamente a sostenere la ripartenza delle imprese delle zone colpite: l’importo pagato, infatti, verrà devoluto interamente dai ristoratori in un fondo (IBAN IT 23A 03127 03200 000000015000) finalizzato alla ricostruzione e al sostegno delle attività della ristorazione, del commercio e della ricettività dei comuni di Amatrice, Accumuli, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto.  E’ questo l’obiettivo di “Un’Amatriciana per Amatrice” (#UnAmatricianaPerAmatrice), il progetto di solidarietà messo in campo dagli imprenditori di Confesercenti in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Vino, che riunisce i 450 comuni a vocazione enogastronomica del nostro Paese, per dare un contributo concreto alla ripartenza delle attività del territorio colpito dal sisma, dalle cui tradizioni è nato uno dei piatti più noti e rappresentativi della cultura e sapienza enogastronomica italiana. L’auspicio è di arrivare a servire oltre 100mila amatriciane.L’iniziativa è aperta a tutti i ristoratori, non solo italiani. “Il sisma ha colpito oltre 500 imprese tra ristoranti, attività commerciali e ricettive. Spesso piccole e medie imprese storiche, di assoluta rilevanza culturale: la pasta all’amatriciana non è solo il simbolo di Amatrice, ma la pasta all’amatriciana non è solo il simbolo di Amatrice, ma uno dei piatti più popolari al mondo, che è nato proprio dal saper fare secolare di questo territorio”, spiega Massimo Vivoli, Presidente di Confesercenti Nazionale. “Per questo, insieme a Città del Vino, abbiamo ritenuto che ben rappresentasse lo spirito del progetto, che vuole affiancarsi alle tante iniziative di solidarietà arrivate da tutto il mondo, dando un contributo mirato al sostegno degli imprenditori dei comuni colpiti e alla tutela delle tradizioni di cui sono interpreti”.“Siamo vicini agli abitanti di Amatrice, Accumoli, Arquata, Pescara del Tronto e delle altre zone colpite dal sisma – commenta il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon -. Insieme a Confesercenti stiamo organizzando questa iniziativa di raccolta fondi attraverso una ricetta simbolo del made in Italy: l’Amatriciana, un piatto famoso in tutto il mondo, fortemente identitario, capace di esprimere la cultura di un territorio con la stessa forza evocativa di un vino. L’obiettivo è di sviluppare un progetto nel campo della ristorazione e della gastronomia per ricreare occupazione e dare speranza alla popolazione dei territori colpiti, partendo dall’esperienza positiva del polo agroalimentare del Parco del Gran Sasso, che aveva sede proprio ad Amatrice”.

 

Spesso piccole e medie imprese storiche, di assoluta rilevanza culturale: