Fisciano: San Michele di mezzo in pasto alle ortiche!

Rita Occidente Lupo

Un Santuario, quello dedicato all’Arcangelo San Michele, nella frazione di Carpineto, meta da sempre di escursioni montane nella bella stagione. A contatto della natura, l’amena vista, che consente d’allungare lo sguardo sull’intera Valle dell’Irno, tappa di spiritualità per chi intende ricreare lo spirito. Dopo lunghi anni di chiusura, l’antico sito, che per anni ha suscitato la curiosità di tanti, che legati alla leggenda ed al culto micaelico, volevano poterlo visitare anche per i suoi antichi affreschi, finalmente restituito alla comunità. Rispalancate le porte al culto il sacro tempio, con annessa Grotta medioevale, con la statua dell’Arcangelo, ha attirato la curiosità storica, dopo l’interesse archeologico e risvegliato la fede. La liturgia eucaristica domenicale, momenti di preghiera e meditazione in periodi liturgici solenni, preparazione e festeggiamenti religiosi in occasione del 29 settembre, hanno dato una scossa alla pietà popolare. Ma purtroppo tanti i problemi che rendono arduo inerpicarsi tra i monti. Oltre alla carenza d’illuminazione, che specialmente d’inverno ha rimandato liturgie a lume di candela, la strada accidentata, seriamente compromessa dagli agenti atmosferici, che nella stagione invernale sorridono alla neve. E così, passati i rigori freddi, i fedeli si augurano sempre di poter raggiungere il Santuario, implorando nella Grotta, la potente intercessione di San Michele. Tante le grazie chieste e tanti i favori ottenuti: in primis quelli spirituali perché, scendendo a valle, ognuno sperimenta una serenità spirituale maggiore. Dall’altura, anche il tran tran quotidiano, avvertito in maniera diversa. Sembra quasi di sfiorare il cielo, sostengono molti e dinanzi alla statua dell’Arcangelo, spontaneo aprire il proprio cuore. La Valle dell’Irno ha una spiccata devozione al culto micaelico, per cui il luogo favorisce oltre alla concentrazione, anche la convinzione che, ogni sorta di maleficio, possa essere debellata dalla potente spada del Santo. Di qui il desiderio di ritrovarsi spesso ai piedi dell’altare e semmai di giungere al luogo anche in comitive. Ma purtroppo, i disagi viari, notevoli! La strada con le sue buche accidentate, con l’asfalto inesistente, mette a dura prova anche gli automobilisti più provetti! Non si comprende come mai sul territorio provinciale debba ancora essere ardua la viabilità in molte aree! E come mai non si cerchi di favorire anche il turismo religioso, che a San Michele di mezzo, avrebbe un maggiore slancio. L’augurio che si possa una volta per sempre sposare la causa…della fede: sostenere chi intende alimentarla e sostenerla, rispettando doverosamente anche il precetto domenicale!