Paestum: dal Tortuga al Teatro dei Templi Antonello Venditti

È il cantautore che ha scritto alcune delle più belle pagine della canzone d’autore italiana e che ancora oggi, come dimostra con “Tortuga”, è in grado di mettere a segno brani di straordinaria forza. Intere generazioni si intrecciano nella sua discografia e potranno riunirsi intorno a lui martedì prossimo, 16 agosto, al Teatro dei Templi quando Antonello Venditti farà tappa nell’Area Archeologica di Paestum con il tour “Tortuga in Paradiso”. Oltre quarant’anni di successi racchiusi in un concerto sospeso tra l’innovazione e la tradizione di un autore storico ancora capace di stupire il suo pubblico, dai brani dell’ultimo disco che dà il titolo al tour (il diciannovesimo da studio pubblicato a 4 anni da “Unica”) ai grandi successi del Folkstudio, il prestigioso ritrovo romano dell’allora nascente circuito fine anni ’60 e dove tutto è cominciato. Il concerto trascinerà i fan storici e quelli dell’ultima ora tra le note ispirate di uno dei capostipiti del cantautorato, tra vecchi e nuovi successi, ricordi già annotati negli almanacchi musicali di tutti come la celebre “Notte prima degli esami”,  “Questa Insostenibile Leggerezza dell’Essere”, “In Questo Mondo di Ladri”, “Amici mai”, e le nuove sintesi di sentimenti e melodia espressi nei brani più recenti quali “Cosa avevi in mente” e “L’Ultimo Giorno Rubato”. Un amarcord in cui Venditti ripercorre in musica la sua carriera e si racconta, con la voce ancora graffiante e la scrittura che colpisce al cuore, cantando la sua giovinezza al Tortuga, il baretto che si trovava di fronte al liceo Giulio Cesare, luogo simbolo della sua discografia e che ha stimolato i nove inediti contenuti nell’album, per poi attraversare tutte le sue tappe e ricordare “Che fantastica storia è la vita”, come recita uno tra i suoi tanti memorabili pezzi. Più di due ore di show accompagnato da una Super Band con cui – tra “Alta Marea” e “Sotto il segno dei pesci” – l’artista non potrà non ‘percorrere’ e cantare le strade della sua città con le immancabili “Roma Capoccia” e “Grazie Roma”.