Fisciano: Sinistra Italiana, appalto pulizie all’Ateneo

Come è noto da quando si è aperta la vertenza dei lavoratori dell’impresa di pulizia all’Università di Salerno SINISTRA ITALIANA senza esitazione si è schierata dalla parte dei lavoratori e ha portato all’attenzione del ministero del lavoro e dell’università la vicenda con due apposite interrogazioni parlamentari presentati al senato dal compagno Peppe De Cristofaro. Pure dinnanzi ad una presa di posizione forte degli studenti e dei loro organismi, da parte dei professori e “l’attenzione” che i sindacato dei dipendenti dell’università stanno avendo nel seguire con attenzione la vicenda i silenzi istituzionali del Rettore e della Fondazione UNISA nei fatti dimostrano  tutto il loro disinteresse. Disinteresse non solo verso gli operatori di pulizia ma anche su questioni per noi di SINISTRA ITALIANA di fondamentale importanza come: la trasparenza degli atti prodotti, la certezza di avere un servizio di qualità malgrado l’offerta risibile (ribasso del 40 %) con cui l’impresa ha vinto l’appalto, la verifica non solo della congruità dell’offerta ma anche della capacità manageriale e professionale dell’impresa. Ovviamente una impresa del genere non può che continuare nel percorrere la strada intrapresa. E come era ampiamente prevedibile ha iniziato le “sue manovre” discriminando e tentando di isolare gli operai che più si sono “caratterizzati” per la difesa dei diritti dei lavoratori, per garantire all’intera comunità universitaria (studenti, docenti, lavoratori, ricercatori ecc.) un servizio alto e professionale, e per garantire a tutti i cittadini italiani che pagano le tasse che i loro soldi vengono spesi “con cognizione di causa”. E’ notizia di queste ore che il compagno A. V., delegato sindacale della Fesica Confsal, ha ricevuto un ordine di servizio da parte dell’azienda che definirlo come un atto discriminatorio e vendicativo significherebbe utilizzare un eufemismo. Ovviamente il lavoratore in questione ha già “informato” gli organi universitari nella persona del Rettore e del presidente della Fondazione e gli organi istituzionalmente preposti. Per noi di SINISTRA ITALIANA l’azienda sta predisponendo la strada per arrivare a un licenziamento del lavoratore che ha il sapore non solo della vendetta ma che dimostra il vero volto di chi ha vinto l’appalto: il volto che mostra non è quello dell’imprenditore ma quello del “padrone” che grazie anche ai silenzi istituzionali è convinto che sulla vita dei propri dipendenti ha il potere assoluto e che nulla deve dire o dimostrare a tutti i cittadini della sua capacità di garantire il servizio per cui viene pagato. Su tutto ciò la politica non può tacere. Su tutto ciò la comunità universitaria degli studenti, dei lavoratori universitari e dei docenti non può assistere come dei semplici spettatori. Questa vicenda è un attacco ai diritti sindacali e dei lavoratori, questa vicenda fa rafforzare nella Pubblica Amministrazione la logica degli dei CCNL pirati e di comodo e precarizza e sottomette ancora di più il lavoro. Questa vicenda può diventare un primo momento di lotta vincenti contro le politiche opprimenti e di sacrifici che i governi (Monti, Letta, Renzi) da anni portano avanti contro i giovani, i lavoratori, i precari. Ed è per questo che confermiamo con più convinzione che lavoreremo per costruire un fronte ampio e unitario di tutti i soggetti universitari. E’ nostra convinzione che oggi bisogna unificare le rivendicazioni e le lotte (dipendenti universitari, richieste degli studenti, vertenze dei lavoratori delle pulizie, dei servizi di portineria e quant’altro). Per questo crediamo che sia utile che le Confederazioni Sindacali aprino con una unica “piattaforma” la vertenza università e se è necessario anche con uno sciopero generale di tutti i comparti e i contratti in essere all’università. Al Magnifico Rettore che fino ad oggi è silente chiediamo pubblicamente se è a conoscenza (e quindi se risulta al vero) che questa impresa già prima del primo mese di servizio ha ricevuto dall’ispettorato del lavoro una “pesante” pena amministrativa per non aver rispettato atti formali e sostanziali verso i propri dipendenti. E in tal caso se non ritiene che “l’ammenda” stabilita da un organo ufficiale dello stato non sia un “campanello d’allarme” e che quindi non può continuare ad avere una voce afona?

Per SINISTRA ITALIANA della Campania e della Provincia di Salerno