Agropoli: Di Buono, Istituto Santa Chiara “Situazione sanitaria critica nel Cilento, aperti anche ad agosto”

La mancata riattivazione dell’Ospedale di Agropoli anche quest’anno sta portando con sé inevitabili disagi a tutta la popolazione cilentana, che in estate aumenta di almeno il cinquanta per cento con l’arrivo dei vacanzieri. Una situazione critica, attenuata dalla presenza sul territorio di strutture private in grado di rappresentare per i pazienti un punto di riferimento e una presenza rassicurante per la propria salute. È ciò che accade negli ultimi anni all’Istituto Polidiagnostico Santa Chiara. La struttura, attiva ad Agropoli dal 1979 e da qualche anno anche a S. Marco di Castellabate, resterà aperta durante tutto il mese di agosto proprio in virtù di questa vera e propria emergenza sanitaria. “Anche quest’anno – spiega la dottoressa Di Buono, titolare del centro diagnostico – abbiamo deciso di restare aperti ad agosto sia ad Agropoli che a San Marco di Castellabate. Nonostante i costi più alti di gestione e personale, non potevamo chiudere conoscendo le necessità di moltissimi cittadini e turisti, bisognosi di un presidio sanitario attivo in una zona distante dagli ospedali. Solo negli ultimi giorni abbiamo ricevuto moltissime richieste in questo senso. È un dovere innanzitutto verso la nostra comunità.” Dall’apertura nel mese di agosto alle campagne di prevenzione e sensibilizzazione rivolte ai pazienti. Così l’Istituto Santa Chiara risponde al crescente bisogno di salute della popolazione. “Da quattro anni, nella nostra struttura è possibile eseguire esami diagnostici gratuiti come ad esempio, in questo periodo, la rilevazione del sangue occulto nelle feci, offerto nell’ambito della campagna di prevenzione del cancro al colon-retto – prosegue la Di Buono – Inoltre, abbiamo lanciato un’iniziativa di sensibilizzazione sul test HPV, che permette di rilevare la presenza del Papillomavirus umano. In questo modo vogliamo incentivare le pazienti ad effettuare il test che consente di diagnosticare un virus che colpisce in Italia l’ottanta per cento delle donne sessualmente attive nel corso della loro vita. Nei casi più gravi può essere responsabile di numerose patologie e tumori, come quello al collo dell’utero. In Italia si verificano ogni anno circa 3500 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina e 1500 decessi. Queste iniziative di prevenzione gratuita rappresentano un’opportunità per tutti i nostri pazienti, in un momento storico in cui oltre 10 milioni di italiani rinunciano alle cure sanitarie a causa dei costi eccessivi.” Iniziative di sensibilizzazione, presidio sanitario attivo 12 mesi all’anno sul territorio, e fra qualche mese anche centro polispecialistico oltre che diagnostico. “Presto sposteremo le nostre attività in una struttura più grande, in grado di offrire numerose specializzazioni – conclude la titolare dell’Istituto Santa Chiara – In questo modo, anche sul nostro territorio, metteremo a disposizione dei cittadini un centro medico di altissima specializzazione. Un progetto imprenditoriale ambizioso che siamo certi troverà un riscontro positivo dalle persone, che in questi anni ci hanno apprezzato per la serietà, il rigoso approccio nei controlli e per l’assistenza continua nel periodo più nero della nostra sanità.”