Vallo di Diano: Codacons, ristorante su carrozza treno, “amarcord” simpatico

 A volte è vero che un’associazione scomoda deve svolgere ruoli scomodi. Ma non per colpa nostra il più delle volte. Per esempio, prendiamo l’ originale idea di creare una sala ristorante in una carrozza della Metropolitana di Roma nella stazione di Montesano-Buonabitacolo. La notizia è stata data dalla stampa locale recentemente con un certo gradimento da parte del pubblico. Certamente, frutto di fantasia e di sforzi da parte delle persone che hanno impiegato il proprio tempo e il proprio lavoro per realizzare tutto quanto. Ma possibile, ci chiediamo, che nessuno abbia mai parlato a queste persone di quanto delicata potesse essere un’operazione del genere? A parte, naturalmente, la valenza culturale che essa può rivestire, nel far conoscere ai nostri ragazzi l’idea di un treno, crediamo che dobbiamo soffermarci su due aspetti che non possiamo ignorare. Innanzitutto, desta molto meraviglia che RFI abbia concesso l’ autorizzazione al posizionamento, su una linea ferroviaria solo SOSPESA al traffico (non dismessa, come si riporta nel pezzo giornalistico), di una carrozza della Metropolitana di Roma. Infatti, il vagone è posizionato sul binario di “corsa”, il numero 1, della stazione di Montesano-Buonabitacolo, non certamente su un binario “morto”. Forse RFI sta decretando la fine della speranza di vedere il treno correre (non sostare) su quello stesso binario. A Sala Consilina, tuttavia, RFI ha reagito in modo molto diverso, chiedendo, per le vie legali, al Comune i danni ed il ripristino dei luoghi, ossia, per 1000 metri quadrati di demanio ferroviario asfaltati senza alcuna autorizzazione e per non aver provveduto a liberare il binario, ancora ostruito, allo scadere dell’autorizzazione provvisoria per un attraversamento. Inoltre, proprio recentemente, è stato firmato un protocollo d’intesa tra RFI e Regione Campania per riaprire al traffico turistico la linea Avellino-Rocchetta S. Antonio, con la gestione della Fondazione FS, che organizza treni storici turistici, con degustazioni gastronomiche di prodotti locali da consumare a bordo e nelle stazioni, all’arrivo dei medesimi treni. Nell’Avellinese, hanno capito che per far fiorire il turismo, localmente, bisogna far correre i treni, non farli sostare. A Misano Adriatico, sulla Riviera romagnola, un ottimo ristorante occupa interamente l’edificio della stazione, ma i treni continuano a correre lungo i binari ed a fermarsi ai marciapiedi della stessa stazione. Tuttavia, la questione più importante e più delicata sarebbe quella di sapere per certo se quel vagone non appartenga alla stessa categoria di vagoni di TRENITALIA che sono stati allontanati dai binari e poi demoliti, perché coibentati con fibre di amianto. RFI, che è concessionaria della rete, deve accertarsi di ciò, per far stare tranquilli i cittadini che decideranno di  pranzare su un vagone fermo  sul binario di una linea  SOSPESA al traffico e ancora non dismessa. Per noi resta la mestizia di un’infrastruttura che sembra destinata a vari “appetiti”, da quelli di carattere puramente gastronomico, a quelli più legati al “business”, che di questi tempi è sempre più “business”.

 Il Responsabile Settore Trasporti                                                  Il Responsabile della Sede

      dott. Rocco Panetta                                                                        prof. Roberto De Luca