“Il ministro dell’Istruzione vuole continuare a fare guasti. Il prossimo mercoledì 27 luglio il ministro Giannini illustrerà il “Piano Nazionale di Formazione degli Insegnanti”, in cui saranno rese pubbliche le linee, su cui si svilupperà la legge delega sulla formazione e reclutamento dei docenti: la legge dovrà essere completata e resa pubblica entro gennaio 2017. La legge 107/2015 fornisce già indicazioni in merito al reclutamento e lo fa nel comma 181 dove si parla di un avvio di un sistema regolare di concorsi nazionali. In pratica, c’è l’addio al TFA come concepito finora infatti il terzo ciclo, che partirà a breve, potrebbe essere l’ultimo”. Lo scrive su Facebook il deputato del Movimento Cinque Stelle, Luigi Gallo.“Occorrerà una laurea o un diploma accademico di II livello che soddisfino il requisito di almeno 24 crediti professionalizzanti, occorrerà vincere il concorso, poi ci si sottoporrà ad un tirocinio formativo, all’interno della scuola di assegnazione dopo il concorso, della durata di 3 anni; al termine del primo si acquisisce un diploma di specializzazione per l’insegnamento secondario, solo dopo aver seguito però un corso annuale tenuto dalle università o dalle accademie.Nei successivi due anni, quindi, i vincitori di concorso saranno assegnati a tempo determinato ad una scuola o alla rete di scuole. Solo alla fine dei tre anni con esito positivo dell’intero periodo di tirocinio formativo si concretizzerà l’assunzione a tempo indeterminato. E per coloro che sono già abilitati? La legge 107 spiega, sempre nello stesso comma, che è prevista “l’introduzione di una disciplina transitoria in relazione ai vigenti percorsi formativi e abilitanti e al reclutamento dei docenti nonché in merito alla valutazione della competenza e della professionalità per coloro che hanno conseguito l’abilitazione prima della data di entrata in vigore del decreto legislativo di cui alla presente lettera”. E se non si vincesse il concorso cosa succederà? Come si passerà dalla III alla II fascia delle graduatorie d’istituto? La legge 107 prevede anche questo al punto 3.4 dello stesso comma che recita: “La possibilità, per coloro che non hanno partecipato o non sono risultati vincitori nei concorsi nazionali di cui al numero 2), di iscriversi a proprie spese ai percorsi di specializzazione per l’insegnamento secondario di cui al numero 3.1)”; quindi ci si potrà abilitare comunque, anzi si specifica che l’abilitazione sarà indispensabile per insegnare nelle scuole paritarie. Ma la formazione non riguarda soltanto i neo immessi: la legge 107 prevede infatti l’istituzione di percorsi di formazione continua in servizio, che “integrino le competenze disciplinari e pedagogiche dei docenti, consentendo, secondo princìpi di flessibilità e di valorizzazione, l’attribuzione di insegnamenti anche in classi disciplinari affini”.