Salerno: Comunità Sant’Egidio “30 anni nello spirito di Assisi”

Rita Occidente Lupo

Correva il 27 ottobre 1986, allorquando Papa Giovanni Paolo II ebbe la felice intuizione di convocare una Giornata mondiale di preghiera per la pace, ad Assisi, a cui presero parte i rappresentanti di tutte le grandi religioni mondiali: 50 rappresentanti delle Chiese cristiane (oltre ai cattolici) e 60 delle altre religioni mondiali. Per la prima volta, nella storia, si realizzava un incontro di portata mondiale. Wojtyla pensò che preghiera e pace, binomio vincente contro gli orrori bellici. Nella convinzione che il valore della distensione appartenga ad ogni credo religioso, per un giorno intero tacquero le armi. Nel suo discorso conclusivo, Giovanni Paolo II esortò a continuare a vivere il messaggio della pace e lo spirito di Assisi! La Comunità di Sant’Egidio, fondata da Riccardi, che va incontro soprattutto ai meno abbienti, con concreti atti di carità, ha raccolto l’eredità di quella Giornata, continuando a vivere ed a promuovere lo spirito di Assisi – amicizia, preghiera e impegno per la pace – negli Incontri annuali di Preghiera per la Pace, dal 1987 fino a quello di Barcellona. Nel ripercorrere le tappe salienti “1986-2016 30 anni nello spirito di Assisi: il mondo ha sete di pace”, Sabato 25 giugno, conversazione con Angelo Scelzo ed Alberto Quattrucci, presso la cappella del SS.Rosario della Chiesa di San Domenico. Organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, l’incontro è stato molto coinvolgente, perchè ha incisivizzato non solo il dinamismo del Pontefice polacco, ideatore di una Giornata storica, nel cammino ecumenico, ma anche l’insistenza sul valore incessante della preghiera, per distendere gli animi. Contro focolai di guerra e belligeranza, la culla assisense, laboratorio spirituale al quale attingere per parametrare l’agire umano in ogni tempo. “La grandezza di Wojtyla- ha stigmatizzato Scelzo-, indiscussa anche nel percorrere il discorso ecumenico, aggiungendovi autorevoli passi in avanti. Come l’incontro con i giovani musulmani a Casablanca. Giovanni Paolo II è stato anticipatore di quella globalizzazione che i nostri giorni vivono. Spesso l’informazione resta in superficie, non scendendo nelle retrovie della storia, erroneamente.” “La superiorità del tempo sullo spazio, grande intuizione di Wojtyla-ha aggiunto Quattrucci-, che ha immaginato un nuovo umanesimo da costruire, su basi ecumeniche.Di qui i suoi costanti appelli in tale traiettoria, per trasmettere ad ogni uomo, il vero senso dell’esistenza.”