Cava de’ Tirreni: PC “A.Gramsci” I castelli di sabbia dell’amministrazione Servalli

Dopo le “parole da favola” della campagna elettorale, i castelli di sabbia dell’amministrazione Servalli cominciano a crollare sotto il mare della realtà. A più di un anno dalle elezioni, oltre all’inconsistenza sulle “piccole cose” di cui ci siamo spesso occupati, l’inadeguatezza dell’attuale amministrazione si presenta anche sull’atteggiamento verso le emergenze e le strategie produttive sulla città. Il quattro luglio, infatti, scade la terza proroga che la Regione Campania ha concesso ai comuni in ritardo sulla redazione del PUC (Piano urbanistico Comunale). Ovviamente a Cava de’ Tirreni nulla e’ stato fatto in questo anno concesso. Quindi, mentre l’amministrazione pensa alle “piccole cose” quali fontanelle e aiuole, rimane una “cosa piccola” di fronte al blocco dell’edilizia previsto dall’art. 9 DPR 380/2001. Questo sarà il colpo di grazia per tutte le piccole imprese edili operanti in città, e rischierà di portare sul lastrico i piccoli artigiani che ogni giorno cercano di sopravvivere in una crisi capitalista sempre più nera, senza contare i molti lavoratori che rischiano il licenziamento, e la più che probabile ri-esplosione del fenomeno abusivismo edilizio, con grande gioia delle imprese edili specializzate nel “settore”. Se si fosse adottato per il PUC la stessa celerità che si è tenuta per spostare sette milioni di euro per il pala-eventi da dare ai privati, adesso Cava avrebbe non uno ma sette strumenti urbanistici approvati! Un altro dei casi da analizzare è quello relativo ai Piani di Zona. Con una convenzione firmata il 27 Novembre 2015 (che avrebbe dovuto garantire il servizio fin da subito), la presentazione di tale progetto si è fatta soltanto il 26 Maggio 2016. Alcune associazioni, in questo assurdo vuoto amministrativo, si sono dovute muovere autonomamente a partire da Gennaio, evidenziando l’estrema lentezza della macchina amministrativa. La stessa lentezza che si è evidenziata sui lavori nelle case popolari della frazione di Pregiato. Dopo aver chiesto e ottenuto, infatti, due milioni di euro dalla regione per il rifacimento delle case (anziché pretenderli da chi ha costruito male quelle abitazioni), i lavori sono ancora fermi e non c’è traccia delle imprese, ma solo di cittadini abbandonati a loro stessi. Abbandonati a loro stessi anche gli alunni della scuola di Santa Lucia che, a quattro mesi dall’inizio dell’emergenza, hanno dovuto terminare l’anno scolastico dislocati in altri plessi tra snervanti ed estenuanti turni pomeridiani, che hanno determinato inevitabilmente un notevole calo di rendimento con conseguenti lacune che sembrano incolmabili. La fiducia dei genitori sull’amministrazione è crollata dopo quattro mesi in cui, nonostante innumerevoli ed inutili riunioni, si è rimasti nel campo delle ipotesi e dell’improvvisazione da parte dell’amministrazione comunale ed in primis dell’assessore dei lavori pubblici Nunzio Senatore, che ha avanzato proposte tutte disattese una dopo l’altra. Le proposte concrete avanzate dai genitori, invece, sono state abilmente scartate, dimostrando un distacco dall’ascolto diretto dei bisogni dei cittadini, salvo poi trovare una soluzione dopo 4 mesi ovvero quella che propugnavano i genitori del comitato. Ci tocca, inoltre, tornare ancora sulla questione dei disagi dovuti al maltempo. Se infatti i casi di frane e disservizi si ripresentano ad ogni fenomeno di precipitazioni, lo stanziamento per un piano di recupero delle zone in emergenza slitta dal 2017 al 2018. Ancora una volta le priorità dell’amministrazione non sono quelle dei cittadini e dei lavoratori! Serve un piano straordinario di riassetto idrogeologico, che previene le frane e crea posti di lavoro, e una manutenzione ordinaria vera. Noi Comunisti siamo convinti che la gestione borghese della cosa pubblica non possa che portare al governo della città una classe dirigente capace di scelte disastrose. Il nostro lavoro non può essere che di opposizione nei confronti dell’amministrazione e di chi la sostiene nella teoria e nella pratica.