L’italia ad un bivio: cretinismo o intelligenza

Giuseppe Lembo

La crisi italiana continua; la crisi italiana cresce sempre più; cresce, soprattutto, investendo e coinvolgendo gran parte della società italiana esposta a tutti i rischi possibili ed immaginabili. I primi a pagarne le conseguenze sono soprattutto quelli dell’Italia più debole ed abbandonata a se stessa. Sono gli anziani d’Italia che, per aver commesso il grave ed imperdonabile reato di avere sforato le attese di vita, creando insuperabili problemi italiani all’ammalata economia del nostro Paese, sono un grave “peso” italiano; sono un peso al welfare di un’Italia che confusamente, non sa assolutamente che fare per risolvere i problemi della gente, sempre più abbandonata a se stessa e dal futuro sempre più negato. Oltre agli anziani protagonisti dei tristi scenari d’Italia, altri protagonisti della diffusa sofferenza italiana, sono i bambini ed i giovani, assolutamente non garantiti e quindi dal futuro sempre più negato. Purtroppo, siamo di fronte ad un amaro futuro negato, a partire dal lavoro che non c’è e da una crescente crisi dei valori, con un vuoto di cultura e di qualità della vita che ci porta sempre più in basso nella classifica della qualità e degli stili di vita; nella classifica degli stili di una vita sana ed umanamente attenta all’insieme umano nel “saggio” protagonismo italiano della conoscenza e dei saperi, purtroppo, sempre più in basso; purtroppo sempre più, fanalino di coda in Europa e nel mondo. Tanto, con effetti devastanti, nell’uso-abusato di un comunicare poco autentico e sempre più finalizzato a fini del tutto estranei alla comunicazione, unicamente funzionali al potere ed al mondo di chi comanda in Italia che, indifferente alle libertà della gente ed alla democrazia, quella vera, cerca senza ritegno, di sottomettere tutto e tutti ai propri e soli fini di potere, cancellando tutto quello che può dare fastidio al disumano potere sovrano di chi comanda. Da qui nasce il nostro 77mo posto tra i Paesi garanti della libertà di informazione e dalla libera circolazione delle idee, purtroppo sempre più falsamente affidate a volgari teatrini mediatici, un pollaio che spettacolarizza il comunicare poco autentico, non comunicando, beccandosi l’uno l’altro e facendo indegnamente in modo da non fare capire niente agli ascoltatori riceventi, strumentalmente vittime sacrificali di un sistema assolutamente indifferente alla dignità umana ed alle libertà delle coscienze che si può garantire alla gente solo attraverso la libera circolazione delle libere idee e del proprio pensiero; solo attraverso la libera circolazione della comunicazione autentica e l’altrettanta libera circolazione delle idee che ciascuno può avere dentro di sé ed esprimere liberamente; solo se agisce ed interagisce in libertà; solo se agisce ed interagisce, in un mondo libero; in un mondo “saggio” e “giusto” che ama la cultura, i libri e con questi, con la buona ed autentica comunicazione, i saperi ed un fare partecipato di un insieme finalizzato al protagonismo umano, espressione di una società libera e democratica, con un proprio attivo ruolo nelle scelte condivise; in quelle scelte che per essere patrimonio comune e condiviso devono profumare di libertà delle coscienze e di un futuro possibile per tutti gli uomini della Terra, oggi fatto da un popolo instancabilmente in cammino verso il nuovo dell’umanità, così come, sfidando tutto e tutti, sarà sempre più nel tempo, prossimo futuro del nascente Millennio globalizzato.